Controverso
17.01.2016 - 10:39
Domani pomeriggio (ore 17), in biblioteca provinciale, la riunione congiunta dei consigli comunale e provinciale per cercare di fare il punto sulla questione biblioteca. Ma chi dovrebbe dare una risposta, la Regione, non ci sarà. Questo è certo. Tranne qualche gradita, si spera, sorpresa dell'ultima ora.
Il Presidente Emiliano, invece, sempre domani (alle 10) sarà a Manfredonia a manifestare contro le trivelle (ma non chiamiamole così, sono esplorazioni marine), meglio parteciperà all'incontro organizzato dal Sindaco Riccardi. Li sono stati invitati tutti i sindaci della costa.
Da una parte chi, Comune e Provincia, sul piede di guerra nei confronti della Regione, seppur con sfumature diverse, per salvare dalla chiusura la Magna Capitana, dall'altra la Regione che, a trenta chilometri, si occupa e preoccupa giustamente di salvare le Diomedee, anche se "solo" da passaggi ripetuti di navi oceanografiche, a caccia di petrolio senza sapere, però, se questo petrolio ci interessa o no.
Saranno i giorni delle recriminazioni, delle voci alte contro la Regione e contro il governo. Due battaglie, per salvare uno spazio di cultura e per salvaguardare l'ambiente (ma anche l'industria turistica) che danno il senso dell'aria che tira dalle nostre parti. Le due vicende, seppur scollegate, sono la punta di diamante del sentimento di una terra che, senza voler omaggiare l'arte del piangersi addosso o della lagna ad oltranza, si trova stretta - ma non solo questo - tra una riforma delle Province, con tutto quel che ne consegue, che non piace ai più e che sta mettendo a serio rischio quel laboratorio di culture in movimento che è la biblioteca, al di là del suo immenso valore intrinseco, ed una legge di stabilità, occasione per far "passare" un emendamento sulla questione "trivellazioni".
Insomma, se per la prima la freccia ora è puntata contro la Regione, per la seconda tutto si gioca a livello politico. C'è chi si smarca a livello parlamentare (finalmente, mi viene da dire perché non se ne può più dell'esercizio dell'elogio ad oltranza a qualunque cosa immagini di fare e fa questo governo) e c'è invece chi si smarca, come la Regione Abruzzo da una battaglia comune, giusta e che vede intrecciare anche altre questioni, e non sono secondo me di poco conto, collegate alla Macroregione Jonico-Adriatica. Evidentemente ci sono interessi ben più corposi da tutelare. Le trivellazioni non esistono, ha affermato il Sottosegretario Scalfarotto, il Ministro Guidi ha parlato di panico immotivato ma, le affermazioni, comunque non hanno rassicurato e non rassicurano. Un po' come non aveva rassicurato la legge Delrio sulle Province. Sono ancora lì, in stato comatoso, i dipendenti vivono una sorta di crisi di identità, sono tutti al loro posto ma con incombenze amministrative ridotte e ridimensionate. Non per accusare qualcuno di scarsa produttività ma, a volte, mi chiedo come investono il loro tempo lavorativo tutti quei dipendenti e dirigenti.
Cosa succederà nei prossimi giorni? Il fronte del no alle trivelle, e voglio chiamarle proprio così, sicuramente troverà tanti motivi per andare avanti; il fronte del sì alla Magna Capitana anche. Se il Presidente Emiliano riuscisse a dare una risposta definitiva alla questione, ci farebbe una cortesia (la stessa che chiede al governo per le trivelle, ma lì la vedo più dura!). Avremmo un problema in meno anche se, immagino, qualunque soluzione potrebbe non soddisfare gli interessi di ognuno. Forse potremmo iniziare a preoccuparci di costruire nuove traiettorie di sviluppo, incrociando le politiche, senza banalizzazioni da slogan.
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