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Zeman, una favola smarrita

Zeman, una favola smarrita

Zeman (Ph Italpress)

C'era una volta... Le favole iniziano quasi sempre così, per poi concludersi: "...e vissero felici e contenti." Qualche volta le favole, però, diventano storie senza finale scontato e i sogni diventano incubi. La favola smarrita di cui voglio parlavi oggi, è quella di un uomo di sport: Zeman.
Premetto: sono  e resto zemaniano, nonostante tutto, e scrivo dopo essere uscito dall'Olimpico, dove ho assistito alla peggiore prestazione offerta da una squadra allenata dal boemo. Sono stato all'Olimpico, perché per un foggiano a Roma di passaggio, una partita di Zeman era una occasione imprendibile. Zemàn, come diciamo noi a Foggia, è, indipendentemente da tutto, un  pezzo della storia della nostra città. Non mi ricordo chi ha scritto che i foggiani vogliono più bene al Foggia, che non a Foggia, cosa che reputo assolutamente vera. Nella memoria di chi ,come me, ha sufficienti capelli bianchi da sopportare un bel po' di ricordi, non può sfuggire la similitudine tra i due più grandi allenatori, non solo tecnicamente, ma per il loro carattere e per quello che oggi si chiama impatto mediatico, che il Foggia ha avuto: Oronzo Pugliese e Zedek Zeman. Sono arrivati nella nostra città  in tempi diversissimi tra loro, ma entrambi dalla Sicilia, ed entrambi dopo il Foggia hanno allenato la Roma. Motivo per il quale, è nata la mia simpatia per i capitolini. Entrambi personaggi così particolari da essere parodiati a livello nazionale: chi non ricorda Oronzo Canà, interpretato da Banfi, o Antonio Albanese "recchie de gomme" e la sua parodia su Zeman? Pugliese arrivò al Foggia dal Siracusa, parlava con un forte accento barese, e con una squadra costruita insieme a don Mimì Rosa Rosa, con pochi soldi, riuscì a battere l'Inter campione intercontinentale. Roba da dire: anche io c' ero. Zeman è arrivato dal Licata, dopo che aveva guidato la squadra siciliana dai dilettanti alle serie professionistiche. Non parlava quasi mai, e quando lo faceva stupiva per come riusciva a non rispondere alle domande, però fumava, però ci ha portato anche lui a stupire la cronaca nazionale. 4-3-3, non è un prefisso  telefonico, è un passo di un vangelo, un mantra del credo zemaniamo ripetuto fino alla paranoia. È vero, ci sono partite zemaniane che puoi utilizzare come spot per il gioco più bello del mondo, è altrettanto vero, che rischi l'infarto, perchè dal vincere due a zero, perdi tre a due. Quello che ho visto l'altra sera non ha nulla che vedere, è stata una sconfitta non solo sportiva, ma culturale. Se è vero che bisogna credere nelle cose che dici e che vuoi anche fare, è anche vero, che devi armonizzare le tue idee con l'ambiente, essere pronto e veloce a modificarle per far sì che siano valide. Solo gli imbecilli non cambiano mai idea, ha scritto Oscar Wiilde. Il boemo ha perso questo treno, e sentire la curva romanista beffeggiarlo è stato per me un grande dispiacere. Nonostante tutto, per me rimane un grande uomo di sport e maestro di calcio, di un calcio propositivo, al limite del dilettantismo, e questo nessun "Signore" del calcio lo può consentire. Peccato. È proprio vero che c'è una WATERLOO per tutti.
Alla prossima

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Amilcare Spinapolice

Amilcare Spinapolice
I più mi conoscono come un affermato ginecologo, ma l'essere uno scrittore mi aiuta tantissimo a rendere facili argomenti professionali anche molto difficili: sarà dovuto anche al mio sconfinato interesse per la comunicazione?

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