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Finché vecchiaia non vi separi… Aurora e Titono

L’amore è eterno… finché dura. È proprio il caso di dirlo, e a confermarlo è un mito molto particolare, quello della dea Aurora che tanto amava l’umano Titono da chiedere a Zeus di renderlo immortale… ma poi forse forse ci ripensò.

Finché vecchiaia non vi separi… Aurora e Titono

Eos e Titono

Non sono insolite nel mito greco storie di dee che si uniscono a mortali o viceversa (si pensi ad Eracle, Achille, Enea, tutti ‘eroi’ per il fatto di avere un genitore ‘divino’) ma Eos amava a tal punto Titono da implorare Zeus di donare l’immortalità al giovane per renderlo suo sposo per sempre.

L’amore è eterno… finché dura. È proprio il caso di dirlo, e a confermarlo è un mito molto particolare, quello della dea Aurora che tanto amava l’umano Titono da chiedere a Zeus di renderlo immortale… ma poi forse forse ci ripensò. Eos (l’aurora) era tra le più belle divinità dell’Olimpo (“dalle rosee dita” la definiva Omero), al punto che si racconta ebbe come amanti lo stesso padre degli dèi, Zeus, e Ares, il dio della guerra, ma nessuno fu tanto innamorata quanto del troiano Titono (fratello del più famoso re di Troia Priamo). Non sono insolite nel mito greco storie di dee che si uniscono a mortali o viceversa (si pensi ad Eracle, Achille, Enea, tutti ‘eroi’ per il fatto di avere un genitore ‘divino’) ma Eos amava a tal punto Titono da implorare Zeus di donare l’immortalità al giovane per renderlo suo sposo per sempre. La dea fu esaudita ma il grande re dell’Olimpo le giocò un brutto scherzo, poiché è vero che rese l’uomo immortale ma non gli concesse anche l’eterna giovinezza, che Eos aveva trascurato di chiedere (eh già, bisogna essere precisi nelle richieste alle divinità!); di conseguenza Titono invecchiò a dismisura, oltre gli anni che dovrebbero essere concessi ad un comune mortale, divenendo sempre più un vecchio decrepito e seccante, al punto che l’amore di Eos pian piano svanì. Si narra che, dato che continuava a lamentarsi incessantemente con voce stridula, Zeus lo trasformò in cicala. Da Titono Eos aveva avuto due figli, Ematione e Memnone; quando quest’ultimo fu ucciso da Achille, durante la Guerra di Troia, la dea ne soffrì così tanto che le sue lacrime di “mater dolorosa” furono trasformate in rugiada del mattino. Fu così che gli uomini ebbero le cicale e la rugiada.

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Alba Subrizio

Alba Subrizio
«E quel giorno che ha potere solo sul mio corpo e su null’altro, ponga pure fine, quando vorrà, alla mia vita. Con la miglior parte di me volerò eterno al di sopra degli astri e il mio nome non si potrà cancellare, fin dove arriva il potere di Roma sui popoli soggiogati, là gli uomini mi leggeranno, e per tutti i secoli vivrò della mia fama…». Così Publio Ovidio Nasone conclude il suo capolavoro “Le Metamorfosi”; sulla scia del grande Sulmonese. E, allora, eccomi qui a raccontarvi di miti, eziologie e pratiche del mondo antico… che fanno bene anche oggi.

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