Controverso
03.05.2015 - 18:37
Era il 23 aprile. Bar in centro. Un aereo, l'ennesimo, rompe il muro del suono. Un boato. A quel tavolino, con noi foggiani, c'erano due romani. Il loro sguardo impaurito, terrorizzato. Noi, foggiani, cosa abbiamo detto? Sarà un'altra bomba.
Loro, i romani, stupiti dalla nostra risposta. Ma credo, più che dalla risposta, dalla nostra assuefazione. Già! Ormai credo che la nostra sia una città assuefatta alle bombe. Una città arresa, checché si legga, dopo pochi minuti o il giorno dopo, su FB, su TW, sui giornali.
I piccoli, grandi gesti di solidarietà nei confronti delle vittime, durano il tempo di una foto. Se si pensa, poi, che siamo in campagna elettorale, forse potrebbe sorgere anche qualche dubbio sulla loro spontaneità e autenticità. Ma tant'è. C'è chi invoca l'arrivo del Ministro Alfano, chi lancia l'ipotesi esercito, ma cosa vuoi che gliene freghi a chi ha già fatto i conti con le bombe o a chi vive con il terrore che fra qualche giorno possa toccare a lui, a lei.
E la mente va a Milano. I black bloc hanno messo a ferro e fuoco la città, una parte centrale della città. A distanza di 48 ore, dopo i vertici sull'ordine pubblico ed il dibattito politico incentrato sulle dimissioni del Ministro, sempre di Alfano parlo, migliaia di persone, con in testa il Sindaco Pisapia ( che ha già dichiarato che non si candiderà più e quindi non è passibile di polemiche elettoralistiche) hanno civilmente occupato Piazza Cadorna e ripulito, ramazze alla mano e tute bianche, in netta contrapposizione con i devastatori.
Ma Foggia, ad ogni bomba, dov'è? Perché non sale dal basso quell'impeto di rivalsa, di riscatto? Gia' dov'è? E' a commentare su FB, su TW. Manca solo che gli attentatori, per irridere ancor di più la città, decidano di mandare in diretta i loro vili attentati su Periscope. Ma, a quanto sembra, non l'hanno ancora scoperto.
Ma chi sono gli attentatori? A Foggia si dice siamo un po' tutti esperti di criminalità, così come di pallone. C'è chi sostiene che si tratti di quattro ragazzetti che per 50/100 € rischino la vita giocando con le bombe (e a nulla e' servita la morte dell'attentatore di Lucera, il suo corpo devastato dall'esplosione?); c'è chi sostiene che qui tutti devono pagare - per rimpinguare le casse della malavita e per "mantenere" le famiglie di chi sta in carcere; c'è chi sostiene che la mala si stia riorganizzando per occupare definitivamente la città. Qualunque di queste ipotesi, chiacchiere popolane, poco mi appassiona, anche se certo mi fa riflettere.
Non riesco a capire una cosa, però! Possibile che polizia, carabinieri, magistratura non sappiano da dove partire? No, credo proprio di no. E se allora hanno, diciamo così, qualche dubbio, o forse qualche certezza, perché non si decide di mettere il punto e di liberare finalmente la città? Quante bombe ancora devono esplodere, quanti filmati ancora si devono visionare, quante altre persone si devono interrogare, anzi, quanti altri informatori si devono intercettare? Come si dice, il morto c'è già scappato, quanti ancora?
E, soprattutto, quando questa città dirà univocamente "no" e non delegherà a nessuno il diritto alla manifestazione del proprio dissenso contro la malavita? Non basta un presidente di un'associazione qualsiasi, e non mi riferisco ad alcuno in particolare, che dice la sua. Anzi, chissà che forse questo non galvanizzi ancor di più "gli idioti dell'orrore".
Se proprio vogliamo Alfano a Foggia e non certo per la passerella elettorale, beh raccogliamo le firme e spediamole al Viminale. Se proprio vogliamo che per questa città sia #lavoltabuona ricordiamo a Renzi che non ci sono solo l'Italicum e l'Expo ma che è necessario garantire con le giuste forze il presidio del territorio, se vogliamo che il Sindaco di Foggia non ingrassi, pranzando in tutti i ristoranti in cui è esplosa una bomba, che si dia una mossa, che corra a ricordare, per usare un eufemismo, a qualcuno che la nostra e' una città ormai assuefatta e che ad una overdose di bombe poi può seguire la morte.
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