I pensieri dell'Altrove
10.05.2015 - 10:46
Di tutte le feste che ci ricorda il calendario, quella che nemmeno prendo lontanamente in considerazione è quella dell'8 marzo perché, anzi, mi fa letteralmente girare le scatole. Tutte le altre, a parte Natale che quando arriva mi spaventa sempre un po' per tutto il bagaglio da grande star che si porta appresso, tutte le altre, dicevo, le vivo con elegante distanza. La festa del papà, se non fosse per la tenerezza che mi regala la mia nipotina mentre recita la poesia, porta sempre grandi dubbi culturali sui suoi contenuti stereotipati e celebrativi: il papà che lavora, che torna a casa stanco, il papà forte come l'invincibile Hulk e quello che, come da pubblicità, fighissimo come non mai catapulta la famiglia in station wagon portando in una sola andata bagagli, passeggino, passione, crocchette per il cane, il cane, il telefonino e tanto amore perfetto che trasuda da sotto le ascelle deodorate. Poi c'è la festa dei nonni, di recente istituzione. Secondo me è un tentativo di "captatio benevolentiae", un espediente moderno per ingraziarsi tutti i suoceri del mondo che danno affidabilità e tranquillità a tutti i nipoti del mondo mentre i loro genitori- figli sono occupati a mantenere un prezioso posto di lavoro. Manca la festa dei cugini e quella dei fratelli, ma i primi a volte li hai persi per strada, per i secondi le 'feste' si possono creare anche tutti i giorni, volendo. Resta la festa della mamma. La domanda è: serve davvero ricordarsi di festeggiare la mamma? È un piacere invece stabilire che il bisogno vero è ricordarsi di avercela, una mamma. Una mamma è una figura scontata, senza linee troppo definite, senza limitazioni di funzioni, un continuo aggiungere senza il rischio che tracimi, con una capacità espansiva senza bordi, è un tempo senza scadenze, un semicerchio sempre aperto e morbido dove puoi colludere o atterrare, sbatterci contro o cadere violentemente, schivarlo o graffiarlo, tanto sai che, comunque te lo vivi, non ti farai mai veramente male e sempre un semicerchio accogliente rimane. Personalmente festeggio questa ricorrenza, ma intimamente, il giorno del compleanno di mio figlio e, per la proprietà transitiva dell'amore, anche un po' il giorno del compleanno della mia nipotina. Così sono contenta e così mi basta. Ma oggi il mio pensiero va a mia madre e a tutte, ma proprio tutte le donne perché, sappiatelo, se pure non si è biologicamente madri, ogni donna è la genitrice, la depositaria e la speranza di qualcosa d'altro e certamente di importante. Sempre.
Le madri sanno vedere
Le madri sanno capire
Le madri sanno tacere
Le madri sanno scordare
Le madri sanno
Le madri.
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