Storie&Geografie
20.12.2012 - 11:20
Caro Babbo Natale, oggi il papà è tornato a casa con una grande scatola di cartone piena di oggetti, ma non erano regali, perché papà lo hanno licenziato e ci teneva dentro tutte le cose del lavoro. C'era anche una grossa tuta, molto sporca perché mio papà puliva la città ma più puliva e più dietro di lui sporcavano a terra, soprattutto al mercato del venerdì. Lui diceva sempre che si era scocciato di questo lavoro ma adesso che lo ha perso mamma piange e lui urla sempre, allora forse non stava tanto male. Lo dice sempre anche il signore che passa ogni mese per andare a prendere lo stipendio con lui. A me pare simpatico perché sorride sempre ma non sorride come mio papà. Lui mostra solo i denti ma gli occhi rimangono seri. A mamma non piace e una volta l'ho vista piangere, piange spesso la mamma, perché diceva che ci stava strozzando. Io veramente non l'ho mai visto alzare le mani ma papà vedo che a volte ha paura lo stesso. Ieri ha promesso che tra poco finiva. Non so cosa, ma tanto mamma non ci crede.
Anche nel mio palazzo che c'è Luca, il mio amico specialissimo, la mamma piange. La mamma di Luca lavorava dove sta papà ma senza tuta e Luca dice che è andata sempre a Bari a parlare, e poi dal sindaco e da tante altre parti ma poi hanno chiuso lo stesso anche se le hanno fatto tante promesse. Io lo prendo in giro perché dico a Luca che parlare non è un grande lavoro mentre mio papà lui si che lavora davvero. Anche da papà vanno un sacco di persone che parlano e gli fanno promesse, ma la mamma dice che nessuno le mantiene e intanto ci dobbiamo scrivere i loro nomi perché ci sono le votazioni, che non ho capito bene cosa sono ma ci vanno tutti quelli che fanno promesse e però non lavorano.
Mamma dice che siamo fortunati perché i nonni ci sono tutti e hanno la pensione, altrimenti non avremmo da mangiare. È per questo che adesso mi vergogno un po' a chiederti un regalo perché Luca lo so che il regalo che vuole èsolo mangiare più spesso la carne a casa. Luca non ha molti giocattoli e io vorrei tanto una piccola automobilina. Ma se sono il solo ad averla, con chi posso mai giocare? E poi non mi serve l'automobile, perché qui è pieno di buche e se ci finisci dentro si rompe tutto e nessuno è responsabile, dice sempre papà. Io non so cosa sia una "sicurazione". Sicuramente è una brutta cosa se papà è sempre di cattivo umore ogni sei mesi che ci manda la lettera, e dice che non serve a niente ma la deve pagare lo stesso, però chi scava le buche è l'unico che non la paga.
Babbo Natale, io vorrei la tua slitta, o almeno una come la tua, per poter volare sulle strade invece di finirci dentro. Mi sono scocciato di versare la cocacola sul sedile di dietro, o il gelato, quando papà ci porta in giro. Deve essere bello andare lisci e silenziosi per strada invece che saltare sempre e sempre. Insomma Babbo Natale, se proprio non posso avere la slitta, puoi aggiustare almeno le strade? Così papà ci porta in giro almeno l'ultima volta prima che si vende la macchina e così non si arrabbia contro tutti quelli che gli hanno fatto le promesse.
Caro Babbo Natale, io lo so che tu non esisti. Ma solo in te posso credere, nonostante tu non ci sia, e sai perché? Perché tu sei l'unico che non ci ha mai fatto promesse.
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