AntichiRitorni
20.03.2016 - 00:16
Si ricorderà, inoltre, che tra i primi cristiani un pesce stilizzato era simbolo per indicare Cristo. Non è un caso, dunque, che la Quaresima, cada proprio nel periodo in cui il Sole attraversa il segno zodiacale dei pesci
Siamo giunti ormai all’equinozio di primavera, durante il quale il Sole attraversa l'equatore celeste per passare nell'emisfero boreale, passando per la costellazione dei Pesci. A chi sono dedicati questa costellazione e il rispettivo segno zodiacale? Ancora una volta la spiegazione affonda le sue radici nel mito; un mito ancestrale per la precisione che risale a prima della creazione del pantheon olimpico così come lo conosciamo. Si tratta della cosiddetta “Titanomachia”, cioè la battaglia dei Titani, di cui abbiamo parlato a proposito del segno del capricorno (http://www.ilmattinodifoggia.it/blog/alba-subrizio/24437/Dalla-Titani-al-dio--capricorno.html). A quanto pare i Titani, figli di Gea (la Terra), erano stati inviati per spodestare Zeus dal suo trono; tanto erano mostruosi che tutti gli dèi (eccetto la coraggiosa Atena), spaventati, camuffarono le loro sembianze in quelle di animali per potersi nascondere. Ebbene – stando a Ovidio (“Metamorfosi”) – per sfuggire al mostruoso Tifone, Afrodite e il piccolo Eros, che la mamma portava in braccio, si trasformarono in pesci; secondo un’altra versione (tramandata sempre da Ovidio ma nei “Fasti”) la dea chiese aiuto alle divinità acquatiche, per cui furono inviati due pesci che, in ricompensa dell’aiuto offerto, furono collocati tra le stelle del cielo. Secondo un’altra versione, riportata dal mitografo Igino, un uovo cadde nell’Eufrate e due pesci lo portarono a riva, dove fu covato da alcune colombe: da qui nacque poi la bellissima Afrodite. Tuttavia sempre a questa costellazione è legato un altro mito, contenente sempre una ‘metamorfosi’: quello della divinità siriaca Atargatis, che i Greci chiamavano Derceto. Quest’ultima, essendo rimasta incinta suo malgrado, dopo aver abbandonato la sua bimba (che sarà la celebre regina Semiramide), cercò la morte in mare, gettandosi da una rupe; tuttavia Poseidone la trasformò per metà in un pesce, creando – di fatto – la prima donna sirena. Altro mito, associato sempre al segno dei pesci, è quello di Anfitrite. Come narra Omero, il dio del mare, Poseidone, si invaghì della bella ninfa che, tuttavia, oppose resistenza, fuggendo presso Atlante, al di là delle Colonne d’Ercole; il dio, pertanto, inviò due pesci (probabilmente dei delfini) per convincerla a tornare e a sposarlo. Dato l’esito fausto dell’‘ambasciata’, Poseidone premierà i due pesci collocandoli nel firmamento. Si badi che al pesce è stata associata sin dai primi anni del cristianesimo l’immagine di Cristo stesso; si ricorderà, infatti, che, per nascondersi dai persecutori e riconoscersi tra loro, i cristiani usavano disegnare un pesce stilizzato. La spiegazione è da ricondurre al fatto che in lingua greca la parola ‘pesce’ si scrive Ἰχθύς (ichthùs), che era l’acronimo di Ἰησοῦς Χριστός Θεoῦ Υιός Σωτήρ (Iesùs Christòs Theù Yiòs Sotèr), ossia “Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore”. Non è un caso, dunque, che la Quaresima, se non anche la Pasqua, cada proprio nel periodo in cui il Sole attraversa il segno zodiacale dei pesci. Se accettiamo l’origine della costellazione da Afrodite ed Eros, è indubbio che i Pesci sono simbolo di rinascita ma anche di amore e fecondità.
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