AntichiRitorni
30.12.2017 - 23:33
Si narra che nel 293 a.C. la popolazione dell’Urbe fu vittima della peste, così il senato deliberò di costruire un tempio al dio; mentre ne trasportavano la statua, un serpente andò verso l’isola Tiberina e tale prodigio fu interpretato come la volontà di Esculapio che il suo tempio fosse eretto proprio lì (ancora oggi sull’isola sorge un importante ospedale, il “Fatebenefratelli”). Si narra inoltre che sue figlie furono Panacea e Igea; vi dicono qualcosa questi nomi?
Siamo alla vigilia del nuovo anno e mentre per noi il 1 gennaio è solo una festa laica, nell’antica Roma si festeggiavano ben tre divinità: Giove, Giano ed Esculapio. Di quest’ultima divinità vi abbiamo già parlato in passato e vi ripropongo qualche notizia. Le fonti mitologiche – in particolare Apollodoro e Diodoro Siculo – narrano fosse figlio del dio Apollo e della mortale Coronide e che fosse stato istruito all’arte medica da niente poco di meno che il centauro Chirone. Ben presto il nome di Asclepio da Epidauro, sua patria, si diffuse in tutta la Grecia; si diceva, inoltre, che fosse in grado di riportare in vita i morti, grazie ad un potere donatogli da Atena, ossia due fiale: una contenente il sangue colato dalle vene della parte destra del cuore della Gorgone Medusa, che aveva il potere di dare la morte, un'altra con il sangue che era colato dalla parte sinistra che invece aveva il potere di resuscitare i morti; per questo motivo Zeus, intimorito dal fatto che ciò potesse sovvertire le leggi dell’universo, fulminò Esculapio/Asclepio per poi tramutarlo nella costellazione dell’Ofiuco (che in greco vuol dire “colui che tiene il serpente”, nota anche come Serpentario). Da allora Asclepio venne venerato come un dio e a lui era associato il serpente, come simbolo di ‘rinnovamento’ e ‘rinascita’, data la capacità di questo animale di ‘cambiare’ la pelle. Un’altra leggenda narra che un serpente si avvinghiò al suo bastone mentre cercava di guarire Glauco e questi resuscitò. Si racconta, inoltre, che i Greci si recavano al santuario di Asclepio, poiché ritenevano che, dormendo una notte lì, si veniva guariti da tutti i mali (peccato che nel santuario c’erano spesso serpenti sacri al dio, che circolavano liberamente); in realtà in questi templi i sacerdoti si prodigavano nella cura degli infermi, curandoli con pratiche terapeutiche, erbe e diete. A Roma, il suo culto fu associato a quello del padre Apollo (anche lui dio della medicina). Si narra che nel 293 a.C. la popolazione dell’Urbe fu vittima della peste, così il senato deliberò di costruire un tempio al dio Esculapio anche a Roma; mentre trasportavano la statua del dio, un serpente andò verso l’isola Tiberina e tale prodigio fu interpretato come la volontà di Esculapio che il suo tempio fosse eretto proprio lì (ancora oggi sull’isola sorge un importante ospedale, il “Fatebenefratelli”). Si narra inoltre che sue figlie furono Panacea e Igea; vi dicono qualcosa questi nomi? La prima è diventato quasi un modo di dire per indicare un’erba, un farmaco o comunque qualcosa “capace di guarire tutti i mali”; la seconda era considerata la della dell’igiene e della salute. Ebbene, da oggi, quando non vi sentite proprio bene, se non sapete a che santo votarvi, ricordatevi del dio Asclepio, non si sa mai, dopotutto faceva ‘miracoli’ da prima dell’avvento del cristianesimo… Buon inizio d'anno!
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