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Controverso

Ma di che foggia è fatto il Natale della mia città?

Un tripudio di musiche, sempre violate da chi ha il volume più alto, ogni angolo del centro con un "evento", ovviamente sconnesso dall'altro, video mapping fino alla noia, la fiera delle apparenze dove si può vendere o svendere che tutto va bene.

Ma di che foggia è fatto il Natale della mia città?

Non me ne voglia nessuno ma tutto questo "casino", e sono davvero poco elegante, che c'è in città, meglio al centro, non riesce a piacermi. Per ammorbidire il colpo potrei aggiungere "poi tanto". So che molti non la penseranno così e, quindi giustamente diranno "chi se ne frega", "finalmente c'è chi fa qualcosa". Punti di vista. Non ne sto facendo una questione di risorse economiche, i conti poi forse li faremo, ma una questione di sobrietà, di eleganza. L'esagerazione, il voler far colpo a tutti i costi, oltre ad avere appunto dei costi, fa strafare e stradire. E, come si dice, il troppo stroppia.

Questa città, scusate la mia di esagerazione, sembra sotto l'effetto di un mix esplosivo di droghe. Ed allora mi chiedo, cos'è l'eleganza? Sicuramente l'eleganza non è appariscente, è misura, stile, cortesia. L'eleganza, poi, è sobria e la sobrietà, sì, è eleganza. Eleganza e sobrietà sanno essere seducenti, a volte anche maliziose ma mai sgarbate, sopra le righe. Sobrietà è esattamente l'opposto di "ciò che è inutile" o può risultare addirittura fastidioso. E allora, mi sono chiesta, cosa mi crea fastidio? Un sacco di cose. Non mi va di elencarle, già lo fa con cadenza oraria o al massimo giornaliera chi come me smanetta spesso su Fb. Un tripudio di musiche, sempre violate da chi ha il volume più alto, ogni angolo del centro con un "evento", ovviamente sconnesso dall'altro, video mapping fino alla noia, la fiera delle apparenze dove si può vendere o svendere che in questa città tutto va bene. Ma questo è un altro tema. Beh ci sono le luminarie, alcune accese altre no, ci sono le casette di legno, c'è un gazebo ogni tre metri, la radio-circolare (perché a Foggia si chiama così, no?), l'albero di Natale, uno di qua, uno di là (poi decideremo qual è il più bello, certo il più triste è quello dinanzi alla Provincia, il più tradizionale quello della Prefettura), anche il capitone alla griglia che s'affaccia su "la vita in diretta"... vuoi mettere? Foggia su Rai 1. Cosa vuoi di più? Vecchio slogan...

What else? Già cosa voglio di più, o cosa vuole di più chi la vede come me, almeno un po'? Natale, un Natale normale e non esasperato, esagerato. Diciamo pure un Natale ordinato, che semplifichi la vita, che la renda più gradevole. Ma così non è e, credo, non sarà, almeno per me. Ed allora sarà pure che "non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade" per citare Ungaretti ma vorrei che chi vuol vivere a tutti i costi questa disordinata frenesia lo faccia pure, ma senza arrecare ulteriori danni e fastidi. Mi si dirà: puoi barricarti in casa. Già. Potrebbe essere una soluzione sobria ed elegante. Per ora, però, preferisco le viuzze parallele, buie ed anche un po' sporche. Chissà, però, potrei perdermi tutte le opportunità del caos o della fiorente economia della solidarietà. Che mise, la mia città, il centro della mia città. Per le periferie, abiti sdruciti.

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Daniela Eronia

Daniela Eronia

Di me hanno detto che sono stata una giornalista molto scomoda, poi un'imprenditrice troppo intraprendente. È così: quando una donna si dedica con passione alla città che ama, per renderla migliore, finisce con il creare inquietudini. Per aggiungerne qualcuna in più, torno a scrivere, nel solito mondo. A volte sarà irriverente, altre dissacrante. Sicuramente "controverso". Comunque, se vi fa piacere deciderete voi.

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