Forever
05.06.2016 - 09:59
Tra tutti i tipi di frutta, gli agrumi hanno una spiccata azione protettiva per i vasi che irrorano il cervello e sono efficaci per la prevenzione degli ictus.
Da molto tempo le evidenze scientifiche sono concordi nel sostenere che il consumo di frutta è protettivo per il sistema vascolare in generale, e per il circolo cardiaco e cerebrale in particolare. Negli studi osservazionali, l'assunzione di frutta è stata spesso associata ad un ridotto rischio di malattia cerebro e cardiovascolare, anche se il tipo di frutta è stato meno frequentemente esplorato. Lo scopo di uno studio di coorte su donne del Regno Unito, pubblicato solo alcuni mesi fa, era proprio quello di esaminare l'associazione tra la mortalità cardiovascolare con il consumo di frutta in totale e con particolari tipi frutta, classificati in sottogruppi sulla base del contenuto di polifenoli (1). L’assunzione di frutta totale (g/giorno) è stato desunto da un questionario di frequenza alimentare a 217-item compilato da una coorte di 30.458 donne (età 35-69 anni) reclutata nel periodo 1995-1998. La classificazione di frutta in sottogruppi sulla base dei polifenoli ha preso in considerazione alcune tipologie tra le quali i frutti di bosco, gli agrumi, le drupe e i frutti tropicali. Gli eventi di mortalità sono stati desunti dal Registro Centrale del National Health Service. Durante il periodo di follow-up medio di 16,7 anni, sono stati osservati 286 decessi fatali cardiovascolari [138 malattie coronariche (CHD), 148 ictus]. L'analisi di sopravvivenza è stata condotta sui partecipanti liberi dalla storia di CVD al reclutamento. L’assunzione di frutta totale è stata associata con un minor rischio di mortalità di malattie cardiovascolari e di ictus, con una riduzione del 6-7% del rischio per ciascuna porzione 80 g/giorno consumata. Per quanto riguarda particolari tipi di frutta, la direzione delle associazioni tendeva ad essere inversa, ma stime puntuali e quelle del “test del trend” non erano generalmente statisticamente significative. Tuttavia, le donne nel gruppo di consumo più alto di uva e agrumi hanno sperimentato una significativa riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e ictus rispetto alle non consumatrici. Questi risultati supportano orientamenti per incoraggiare il consumo di frutta per la salute cardio- e cerebro-vascolare delle donne, ma non solo per loro.
Vediamo ora in particolare alcune differenze sul grado di protezione vascolare determinato dall’assunzione di frutta. A questo proposito, il consumo di agrumi è associato ad una riduzione di ictus più di quanto possano fare le mele (2). Che cosa differenzia questi due frutti? Il fitonutriente chiave presente negli agrumi e non nelle mele è l’esperidina, la quale è in grado di aumentare il flusso di sangue in tutto il corpo ed in particolare nel cervello. Una metodica utilizzata per misurare il flusso sanguigno è la flussimetria doppler. Se pratichiamo la flussimetria doppler dopo aver fatto bere una soluzione di esperidina pari alla quantità contenuta in 2 arance osserveremo una riduzione della pressione arteriosa ed un aumento del flusso sanguino totale. Quando i soggetti bevono direttamente la spremuta di arance, al posto della soluzione di esperidina, il loro flusso sanguigno migliora ulteriormente. In altre parole, gli effetti protettivi sull’ictus non sono dovuti solo all’esperidina, ma anche agli altri fitonutrienti delle arance (3). Quando si parla di alimenti, l’intero è molto più delle singole parti.
Gli effetti positivi degli agrumi sul flusso sanguigno non hanno bisogno di un ecodoppler per essere misurati. In uno studio, i ricercatori hanno reclutato donne con elevata sensibilità al freddo dovuto ad una riduzione del flusso di sangue e le hanno poste in una stanza climatizzata a freddo. Le donne che facevano parte del gruppo trattato avevano bevuto spremute di agrumi, mentre quelle del gruppo di controllo avevano bevuto un placebo (una soluzione di spremuta finta). Il gruppo-placebo ha avvertito una sensazione intensissima di freddo. A causa del ridotto flusso sanguigno, la temperatura delle loro dita si è abbassata di circa 13 °C nel corso dello studio. La temperatura delle dita delle donne che hanno bevuto la vera spremuta di agrumi, invece, si è abbassata di appena 6 °C. I ricercatori hanno anche ripetuto l’esperimento facendo immergere le mani nell’acqua ghiacciata, ed hanno trovato che le donne che hanno bevuto spremute vere di agrumi avevano una riduzione della temperatura di circa il 50% rispetto a quelle che avevano assunto la finta spremuta (4).
Bibliografia.
1 . Lai HT, Threapleton DE, Day AJ, Williamson G, Cade JE, Burley VJ. Fruit intake and cardiovascular disease mortality in the UK Women's Cohort Study. Eur J Epidemiol. 2015 Sep;30(9):1035-48.
2 . Hu D, Huang J, Wang Y, Zhang D, Qu Y. Fruits and vegetables consumption and risk of stroke: a meta-analysis of prospective cohort studies. Stroke. 2014;45( 6): 1613– 9.
3 . Morand C, Dubray C, Milenkovic D, et al. Hesperidin contributes to the vascular protective effects of orange juice: a randomized crossover study in healthy volunteers. Am J ClinNutr. 2011;93( 1): 73–80.
4 . Takumi H, Nakamura H, Simizu T, et al. Bioavailability of orally administered water-dispersible hesperetin and its effect on peripheral vasodilatation in human subjects: implication of endothelial functions of plasma conjugated metabolites. Food Funct. 2012;3( 4): 389– 98.
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