Forever
29.10.2017 - 08:32
Tuttavia, le evidenze suggeriscono che l’alimentazione a base vegetale può giocare un ruolo ben più importante nel mantenere giovane il cervello.
Bere il succo concentrato di mirtillo può migliorare le funzioni cognitive degli anziani, secondo una ricerca dell'Università di Exeter* [1]. Lo studio, durato 12 settimane, ha arruolato 26 adulti, di età compresa tra i 65 ei 77 anni, i quali sono stati così suddivisi: 12 soggetti hanno bevuto il succo concentrato di mirtillo - fornendo l'equivalente di 230 g di mirtilli - una volta al giorno, mentre 14 hanno ricevuto un placebo. Prima e dopo il periodo di 12 settimane, tutti i partecipanti allo studio sono stati sottoposti ad una serie di test cognitivi, mentre con la risonanza magnetica è stata monitorata la loro funzione cerebrale e misurato il flusso di sangue al cervello. Rispetto al gruppo placebo, coloro che hanno bevuto il succo concentrato di mirtillo hanno mostrato aumenti significativi dell'attività cerebrale nelle aree del cervello stimolate dai test. Dallo studio sono stati esclusi i soggetti che consumavano più di cinque porzioni di frutta e verdura al giorno e tutti i partecipanti sono stati invitati a seguire la loro normale dieta. Perchè tanto interesse per il succo di mirtilli in relazione all’invecchiamento del cervello? Ebbene, per rispondere occorre fare alcune precisazioni. La funzione cognitiva del nostro cervello tende a diminuire con l'età, ma le evidenze scientifiche suggeriscono che la funzione cognitiva è meglio conservata negli anziani in buona salute che seguono una dieta a base vegetale ed i mirtilli sono ricchi di flavonoidi, i quali sono micronutrienti che hanno spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. In questo studio i risultati sono stati sorprendenti: con solo 12 settimane di consumo di 30 ml al giorno di succo concentrato di mirtillo, sono migliorati il flusso di sangue del cervello e la memoria di lavoro.
Caro mio lettore potrai chiederti: perchè escludere dallo studio coloro che consumavano più di 5 porzioni di frutta e verdure al giorno? Il perchè è abbastanza semplice ed è dovuto al fatto che gli studi epidemiologici suggeriscono che il rischio di demenza è ridotto con un consumo elevato di frutta e verdura e che la funzione cognitiva è meglio preservata negli anziani sani con una dieta ricca di alimenti di origine vegetale [2-3]. Un gruppo di polifenoli conosciuti come i flavonoidi, abbondantemente presenti nei vegetali [4], sono importanti componenti bioattivi che contribuiscono a contrastare il declino cognitivo. I flavonoidi comprendono una serie di sottoclassi tra cui antociani, flavonoidi, flavanoli, flavonoli, flavoni, isoflavoni, e proantocianidine che possiedono in vivo proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti [5-7]. Una maggiore assunzione di flavonoidi è associata ad una riduzione del declino cognitivo in una coorte di adulti sani seguita per un lungo periodo di follow-up di 10 anni [8]. I meccanismi ai quali attribuire gli effetti di una dieta ad elevato consumo di vegetali comprendono l'interazione delle cascate di segnalazione che sono responsabili della neurogenesi (vale a dire la formazione di nuovi neuroni nell’ippocampo** posteriore), della plasticità sinaptica*** e della riparazione neuronale [9]. In conclusione, mio caro affezionato lettore, bere il succo di mirtillo va anche bene per contrastare il declino cognitivo dell’anziano, ma ancor meglio è seguire una dieta a base vegetale.
Note
* Exter, città del Regno Unito, capoluogo della contea inglese del Devon, il sito dell’Università di Exter è disponibile all’indirizzo web https://www.exeter.ac.uk/
** Ippocampo = “Formazione cerebrale, inclusa nel sistema limbico, situata nella zona mediana di ciascun lobo temporale. L’i., particolarmente sviluppato nell’encefalo dei mammiferi, fa parte della corteccia primitiva o archipallio; si è formato in seguito allo sviluppo della neocorteccia, che ha determinato lo spostamento in profondità e l’arrotolamento dell’archipallio, conferendo all’i. una caratteristica struttura ricurva (‘a cavalluccio marino’, da cui il nome), con due porzioni separate da una commissura.” (http://www.treccani.it/enciclopedia/)
*** Plasticità sinaptica = “Modificazioni di funzionalità che si realizzano in una sinapsi in relazione alla sua stessa attività. A seconda della durata, esse si distinguono in plasticità a breve e a lungo termine, cioè in variazioni della risposta che vengono mantenute per pochi secondi oppure per lunghi periodi, fino a diversi giorni. I meccanismi molecolari responsabili di questi fenomeni dipendono dallo ione Ca²+. Per la plasticità a breve termine è noto che, dopo una stimolazione, l’espulsione del Ca²+ dal terminale è relativamente lenta, sicché alcuni siti importanti per la secrezione possono essere ancora occupati dallo ione all’arrivo di uno stimolo successivo, con conseguente aumento della risposta.” (http://www.treccani.it/enciclopedia/)
Bibliografia
1 . Bowtell JL, Aboo-Bakkar Z, Conway ME, Adlam AR, Fulford J. Enhanced task-related brain activation and resting perfusion in healthy older adults after chronic blueberry supplementation. Appl Physiol Nutr Metab. 2017 Jul;42(7):773-779.
2 . Nurk E, Refsum H, Drevon CA, Tell GS, Nygaard HA, Engedal K, Smith AD. 2010. Cognitive performance among the elderly in relation to the intake of plant foods. The Hordaland Health Study. Br. J. Nutr. 104(8): 1190-1201
3 . Lamport DJ, Saunders C, Butler LT, Spencer JPE. 2014. Fruits, vegetables, 100% juices, and cognitive function. Nutr. Rev. 72(12): 774-789
4 . Manach C, Williamson G, Morand C, Scalbert A, Remesy C. 2005. Bioavailability and bioefficacy of polyphenols in humans. I. Review of 97 bioavailability studies. Am. J. Clin. Nutr. 81(S1): 230S-242S
5 . Williamson G, Manach C. 2005. Bioavailability and bioefficacy of polyphenols in humans. II. Review of 93 intervention studies. Am. J. Clin. Nutr. 81(1): 243S-255S
6 . Maraldi T. 2013. Natural compounds as modulators of NADPH oxidases. Oxid. Med. Cell. Longevity 2013: 271602
7 . Del Rio D, Rodriguez-Mateos A, Spencer JP, Tognolini M, Borges G, Crozier A. 2013. Dietary (poly)phenolics in human health: structures, bioavailability, and evidence of protective effects against chronic diseases. Antioxid. Redox Signal. 18(14): 1818-1892
8 . Letenneur L, Proust-Lima C, Le Gouge A, Dartigues JF, Barberger-Gateau P. 2007. Flavonoid intake and cognitive decline over a 10-year period. Am. J. Epidemiol. 165(12): 1364-1371 .
9 . Sanchez-Villegas A, Galbete C, Martinez-Gonzalez MA, Martinez JA, Razquin C, Salas-Salvado J, et al. 2011. The effect of the Mediterranean diet on plasma brain-derived neurotrophic factor (BDNF) levels: The PREDIMED-NAVARRA randomized trial. Nutr. Neurosci. 14(5): 195-201
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