Forever
19.08.2018 - 08:49
Caro lettore è un vero rompicapo. I farmaci contro la depressione* funzionano meglio del placebo, così come suggerito da un importante studio pubblicato ad inizio di aprile 2018 sulla rivista scientifica Lancet [1]. Tuttavia, questa classe di farmaci sono associati con l'aumento di peso, sia a breve termine che a lungo termine. Quello a lungo termine, ovviamente, è ciò che più preoccupa la sanità pubblica a causa dei costi crescenti legati alle malattie croniche.. E l'obesità ed il sovrappeso sono tra i principali determinanti di queste ultime. Ma andiamo con ordine per fare chiarezza su un tema importante per la Prevenzione.
In uno studio di coorte di popolazione, i ricercatori statunitensi hanno esaminato le associazioni a lungo termine tra le prescrizioni di antidepressivi e l'aumento di peso in circa 300.000 pazienti mediante tre o più misurazioni dell'indice di massa corporea tra il 2004 e il 2014 [2]. Nell'anno di entrata dello studio, al 13% degli uomini e al 22% delle donne sono stati prescritti antidepressivi. Durante il follow-up medio di 6 anni, l'incidenza di un aumento di peso ≥ 5% era significativamente più alta nei partecipanti a cui erano stati prescritti antidepressivi rispetto a quelli che non lo erano (11,2 vs 8,1 per 100 persone-anno). I soggetti che all’arruolamento erano in normopeso e che assumevano antidepressivi avevano maggiori probabilità di diventare sovrappeso, mentre quelli in sovrappeso al baseline avevano maggiori probabilità di diventare obesi. Tutti gli antidepressivi ad eccezione della paroxetina erano associati al rischio di aumento di peso, con il maggiore aumento relativo osservato per la mirtazapina.Anche se il confondimento residuo è possibile in questo studio, gli editor della rivista scientifica hanno notato implicazioni potenzialmente importanti sulla salute pubblica, dato l'ampio uso di antidepressivi e gli effetti avversi del sovrappeso e dell'obesità [3]. I pazienti a cui vengono prescritti antidepressivi devono essere informati del rischio di aumento di peso e ricevere consigli su come ridurlo al minimo.
Il tema dell’aumento di peso in corso di terapia contro la depressione è davvero importante per la salute pubblica se si tiene conto che sia la prevalenza della depressione che l'uso di farmaci soggetti a prescrizione con potenziali effetti depressivi sono aumentati. Alcuni ricercatori hanno utilizzato i dati di salute di un'indagine di sorveglianza di salute su comunità negli Stati Uniti, la quale ha coinvolto 26.192 adulti per esplorare questa associazione trasversale [4]. Le rilevazioni sono state condotte nel 2005-2006 e nel 2013-2014; ai partecipanti è stato chiesto l'uso di farmaci da prescrizione medica, mentre i sintomi depressivi sono stati valutati con uno strumento basato su criteri diagnostici validati. I farmaci sono stati classificati come aventi effetti collaterali depressivi o suicidari sulla base del foglietto illustrativo. Più di un terzo dei partecipanti (38%) stava assumendo farmaci con prescrizione associata a sintomi depressivi e il 10% stava assumendo ≥3 di tali farmaci. Quasi un quarto dei partecipanti (24%) assumeva farmaci associati a sintomi suicidari e il 3% stava assumendo ≥3 tali farmaci. Tra i pazienti che assumevano 1 farmaco associato alla depressione, la prevalenza dei sintomi depressivi era del 7%; tra i pazienti che assumevano ≥3 tali farmaci la prevalenza dei sintomi depressivi era del 15%. Entrambi i gruppi che assumevano farmaci avevano una prevalenza significativamente più elevata di depressione rispetto al gruppo che non assumeva nessuno di questi farmaci (6%).
Questo studio ha ricevuto una notevole attenzione da parte dei media, ma è necessario essere consapevoli delle numerose “trappole” interpretative di questa tipologia di studi, tra cui la sua metodologia trasversale, che rende problematica l’associazione causa-effetto. Sebbene alcuni dei farmaci elencati dagli autori come aventi la depressione come “potenziale effetto avverso" siano quelli che potremmo aspettarci (ad esempio: oppiacei e ansiolitici), nessuna prova evidente suggerisce che molti altri farmaci elencati causino sintomi depressivi (ad esempio, i farmaci contro la secrezione acida dello stomaco, chiamati “inibitori di pompa protonica”; o quelli contro l’ipertensione arteriosa denominati inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina). Per quest'ultimo gruppo di farmaci, l'importanza clinica dei risultati dello studio rimane poco chiara.Diversi programmi strutturati cognitivo-comportamentali, come ad esempio il programma PRIDE [4], hanno mostrato di essere efficaci di promuovere una riduzione del peso corporeo e di mantenere a lungo termine il dimagrimento così ottenuto.
Quindi, abbiamo un problema (depressione - farmaci - aumento di peso - malattie croniche), ma abbiamo anche programmi di comprovata efficacia per il dimagrimento ed il mantenimento a lungo termine del peso così raggiunto. Qual è il tassello che manca per far dialogare due mondi separati quali quello della Psichiatria e quello della Prevenzione? Entrambi parte dell'unico sistema sanitario pubblico? In un universo sempre più interconnesso, credo sia necessario per la sanità pubblica, anche per contenere i costi crescenti delle malattie cronico-degenerative ed il peso delle disabilità, assegnare ai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl il ruolo di regista della Prevenzione Basata sulle Evidenze ed ai Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione l'offerta attiva di programmi di comprovata efficacia di prevenzione nutrizionale per tutti, malati e sani, bambini, giovani e anziani.
Note
* “La depressione è uno dei più gravi e, al contempo, più comuni disturbi mentali, causa di grande sofferenza umana e di enormi costi per la società. Si presenta con umore caratterizzato da sentimenti di tristezza e sensazione di vuoto interiore, perdita di interesse e piacere, sensi di colpa e autosvalutazione, disturbi del sonno e dell’appetito, astenia e scarsa capacità di concentrazione. Questi problemi possono diventare cronici o ricorrenti e possono condurre a un sostanziale peggioramento della qualità della vita e a limitazioni nelle attività quotidiane. Nelle sue manifestazioni estreme, la depressione può portare a condotte suicidarie, a causa delle quali muoiono in Italia circa 4 mila persone ogni anno”. (Ministero della salute. Salute della donna. Disponibile all’indirizzo: http://www.salute.gov.it)
Bibliografia
1 . Cipriani A, Furukawa TA, Salanti G, Chaimani A, Atkinson LZ, Ogawa Y, Leucht S, Ruhe HG, Turner EH, Higgins JPT, Egger M, Takeshima N, Hayasaka Y, Imai H, Shinohara K, Tajika A, Ioannidis JPA, Geddes JR. Comparative efficacy and acceptability of 21 antidepressant drugs for the acute treatment of adults with major depressive disorder: a systematic review and network meta-analysis. Lancet. 2018 Apr 7;391(10128):1357-1366
2. Gafoor R, Booth HP, Gulliford MC. Antidepressant utilisation and incidence of weight gain during 10 years' follow-up: population based cohort study. BMJ. 2018 May 23;361:k1951. doi: 10.1136/bmj.k1951.
3 . Serretti A, Porcelli S. Antidepressant induced weight gain. BMJ. 2018 May 23;361:k2151.
4 . Qato DM, Ozenberger K, Olfson M. Prevalence of Prescription Medications With Depression as a Potential Adverse Effect Among Adults in the United States. JAMA. 2018 Jun 12;319(22):2289-2298.
5 . Huang AJ, Subak LL, Wing R, West DS, Hernandez AL, Macer J, Grady D; Program to Reduce Incontinence by Diet and Exercise Investigators. An intensive behavioral weight loss intervention and hot flushes in women. Arch Intern Med. 2010 Jul 12;170(13):1161-7.
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