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Soprattutto a una certa età, per combattere il colesterolo meglio i farmaci o cambiare stile di vita?

Negli anziani sani è necessario abbassare a tutti i costi il colesterolo LDL con i farmaci? O è meglio porre più enfasi sul corretto stile di vita e resistere all'intervento farmacologico?

Soprattutto a una certa età, per combattere il colesterolo meglio i farmaci o cambiare stile di vita?

Con l'invecchiamento della popolazione, gli anziani sani spesso chiedono se devono preoccuparsi per i livelli della propria colesterolemia. Anche per rispondere a questa domanda sono stati da poco pubblicati i risultati di un interessante studio, nel quale i ricercatori hanno utilizzato i dati delle partecipanti agli “Women's Health Initiative studies”, al fine di esaminare le associazioni tra lipidi ematici e longevità negli anziani.

Nella coorte dello studio sono state incluse 3.600 donne nate prima del 1926, con un’età superiore ai 90 anni al 2016.  I lipidi plasmatici sono stati misurati quando le partecipanti avevano dai 68 agli 81 anni; quelle con storie di malattie cardiovascolari o cancro sono state escluse. Dopo aggiustamento per numerose variabili cliniche e di stile di vita, potenzialmente confondenti, non è stata trovata alcuna associazione tra i livelli di colesterolo HDL (tra 68 e 81 anni) e la sopravvivenza a 90 anni. Le donne, i cui livelli di colesterolo LDL erano nei due quartili più alti (149-183 mg/dL e superiore ai 183 mg/dL), presentavano maggiori probabilità di sopravvivenza a 90 anni senza alcuna ridotta mobilità, rispetto a quelle i cui livelli di colesterolo LDL erano inferiori a 126 mg/dL (odds ratio = ≈1,4). Insomma, i livelli più elevati di colesterolo LDL nelle donne anziane relativamente sane sono stati effettivamente associati a una migliore sopravvivenza. 

Già in un precedente studio di tipo osservazionale, pubblicato nel dicembre dello scorso anno, condotto su donne  e uomini, di età superiore ai 74 anni, senza una storia clinica di patologie cardiovascolari, i livelli più alti di colesterolo LDL non erano associati ad un aumentato rischio di eventi coronarici. Pertanto, fino a quando non avremo prove convincenti che i farmaci che abbassano la colesterolemia migliorano i risultati clinici negli anziani sani, sarebbe necessario porre più enfasi su un corretto stile di vita e resistere all'intervento farmacologico.

Bibliografia.

1 . Maihofer AX, Shadyab AH, Wild RA, LaCroix AZ. Associations between Serum Levels of Cholesterol and Survival to Age 90 in Postmenopausal Women. J Am Geriatr Soc. 2020 Feb;68(2):288-296. doi: 10.1111/jgs.16306.

2 . Nanna MG, Navar AM, Wojdyla D, Peterson ED. The Association Between Low-Density Lipoprotein Cholesterol and Incident Atherosclerotic Cardiovascular Disease in Older Adults: Results From the National Institutes of Health Pooled Cohorts. J Am Geriatr Soc. 2019 Dec;67(12):2560-2567. doi: 10.1111/jgs.16123.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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