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La “cicciapanza”, più danno che sostanza

Oramai si sa che l’obesità riduce l’aspettativa di vita anche di dieci anni e che un elevato indice di massa corporea (IMC) è associato a una mortalità precoce per tutte le cause.

La “cicciapanza”, più danno che sostanza

Purtroppo, l’Indice di Massa Corporea non riesce a distinguere tra la massa muscolare e quella grassa, o tra il grasso viscerale e quello pericoloso presente a livello addominale, e il grasso protettivo come nei glutei e nelle cosce. Mentre, evidenze robuste e concordanti suggeriscono che è il grasso accumulato sulla pancia a causare i problemi di salute e a ridurre l’aspettativa di vita. 

Oramai si sa che l’obesità riduce l’aspettativa di vita anche di dieci anni e che un elevato indice di massa corporea (IMC) è associato a una mortalità precoce per tutte le cause. Purtroppo, l’Indice di Massa Corporea non riesce a distinguere tra la massa muscolare e quella grassa, o tra il grasso viscerale e quello pericoloso presente a livello addominale, e il grasso protettivo come nei glutei e nelle cosce. E la validità di questo indice, come adeguata misura dell'obesità, è stata messa in dubbio. [1]  Mentre, così come suggeriscono evidenze robuste e concordanti, vi è una più forte associazione tra un elevato rischio cardiometabolico e l'obesità centrale, e la deposizione addominale di grasso [2-3] e le malattie croniche. Tali associazioni sono più robuste di quelle  attribuite all’obesità generale, misurata con l’indice di massa corporea [4-7]. Inoltre, nella maggior parte degli studi condotti su grandi coorti, per la valutazione dell'associazione dell'indice di massa corporea con il rischio di mortalità, l'altezza e il peso non venivano misurati direttamente dai ricercatori, ma erano autoriferiti dai soggetti reclutati. [8] 

Uno degli errori insiti in questi studi è  dovuto alla sottostima del peso e alla sovrastima dell’altezza da parte dei soggetti reclutati, il che potrebbe comportare una valutazione imprecisa dell'adiposità. L'obesità addominale è più difficile da misurare rispetto all’indice di massa corporea, ma può aggiungere preziose informazioni sul rischio di mortalità.  Alcuni ricercatori hanno condotto una revisione sistematica e una meta-analisi di 72 studi prospettici di coorte i quali hanno riportato almeno tre misure di adiposità centrale e la loro associazione con la mortalità per tutte le cause. [9] La totalità delle misurazioni di adiposità addominale (ad esempio, la circonferenza al punto- vita, il rapporto vita-fianchi) era associata positivamente e significativamente a un rischio più elevato di mortalità precoce per tutte le cause.  In molti casi, le associazioni erano non lineari (cioè a forma di “J” o a forma di “U”), ma per la maggior parte delle misure vi erano limiti chiari al di sopra dei quali il rischio di mortalità aumentava continuamente.  Ad esempio, il rischio di mortalità aumentava in modo quasi lineare negli uomini e nelle donne con circonferenze della vita superiori rispettivamente a 90 cm e 80 cm.  Le associazioni restavano significative anche dopo l'aggiustamento per l’Indice di Massa Corporea, indicando che l'obesità addominale è un rischio indipendente rispetto all'obesità generale. Nel corso degli anni, l’Indice di Massa Corporea è stato utilizzato nelle definizioni di obesità e nei criteri per gli interventi di chirurgia bariatrica.  E, sebbene la circonferenza della vita sia abbastanza facile da misurare, vi è la necessità di rivedere i sistemi di sorveglianza nutrizionale e le linee guida, per incorporare i dati forniti da questo studio nelle politiche di prevenzione.

Infine, visto che siamo in tempi di pandemia, non possiamo sottacere il fatto che vi sia il fondato timore di una ridotta efficacia dei vaccini nelle persone obese, le quali sono tra quelle ad elevato rischio di COVID-19. [10] L'obesità, infatti, può causare un’infiammazione cronica e una riduzione della flora intestinale, e così influenzare la risposta immunitaria. Gli studi sui vaccini contro l'influenza, l'epatite B e la rabbia hanno trovato che le risposte immunitarie nelle persone obese sono ridotte rispetto a quelle normopeso. La buona notizia è che potrebbero esserci modi per ridurre tale rischio, ad esempio somministrando alle persone obese extra dosi  di vaccino. [10]


Bibliografia

1 . Kok P, Seidell JC, Meinders AE. [The value and limitations of the body mass index (BMI) in the assessment of the health risks of overweight and obesity]. Ned Tijdschr Geneeskd 2004;148:2379-82.

2 . Ashwell M, Gunn P, Gibson S. Waist-to-height ratio is a better screening tool than waist circumference and BMI for adult cardiometabolic risk factors: systematic review and meta-analysis. Obes Rev 2012;13:275-86. doi:10.1111/j.1467-789X.2011.00952.x 

3 . Manolopoulos KN, Karpe F, Frayn KN. Gluteofemoral body fat as a determinant of metabolic health. Int J Obes (Lond)2010;34:949-59. doi:10.1038/ijo.2009.286 

4 . Cornier MA, Després JP, Davis N, et al., American Heart Association Obesity Committee of the Council on Nutrition, Physical Activity and Metabolism, Council on Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology, Council on Cardiovascular Disease in the Young, Council on Cardiovascular Radiology and Intervention, Council on Cardiovascular Nursing, Council on Epidemiology and Prevention, Council on the Kidney in Cardiovascular Disease, and Stroke Council. Assessing adiposity: a scientific statement from the American Heart Association. Circulation 2011;124:1996-2019. doi:10.1161/CIR.0b013e318233bc6a

5 . Nyamdorj R, Qiao Q, Lam TH, et al., Decoda Study Group. BMI compared with central obesity indicators in relation to diabetes and hypertension in Asians. Obesity (Silver Spring)2008;16:1622-35. doi:10.1038/oby.2008.73 

6 . Wang Y, Rimm EB, Stampfer MJ, Willett WC, Hu FB. Comparison of abdominal adiposity and overall obesity in predicting risk of type 2 diabetes among men. Am J Clin Nutr 2005;81:555-63. doi:10.1093/ajcn/81.3.555  

7 . Yusuf S, Hawken S, Ounpuu S, et al., INTERHEART Study Investigators. Obesity and the risk of myocardial infarction in 27,000 participants from 52 countries: a case-control study. Lancet 2005;366:1640-9. doi:10.1016/S0140-6736(05)67663-5 

8 Aune D, Sen A, Prasad M, et al. BMI and all cause mortality: systematic review and non-linear dose-response meta-analysis of 230 cohort studies with 3.74 million deaths among 30.3 million participants. BMJ 2016;353:i2156. doi:10.1136/bmj.i2156

9 . Jayedi A, Soltani S, Zargar MS, Khan TA, Shab-Bidar S. Central fatness and risk of all cause mortality: systematic review and dose-response meta-analysis of 72 prospective cohort studies. BMJ. 2020 Sep 23;370:m3324. doi: 10.1136/bmj.m3324. 

10 . Ledford H. How obesity could create problems for a COVID vaccine. Nature. 2020 Oct;586(7830):488-489. doi: 10.1038/d41586-020-02946-6. PMID: 33082543.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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