Forever
14.02.2021 - 10:16
La malattia da reflusso è davvero importante anche dal punto di vista epidemiologico. Sono 6 milioni gli italiani che soffrono di una complicanza del reflusso denominata “esofago di Barrett”.
Circa un quarto della popolazione italiana* manifesta i sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo, conosciuta anche con l’acronimo GERD, dall’inglese Gastroesophageal Reflux Disease. Mentre sono 6 milioni gli italiani che soffrono di una complicanza del reflusso denominata “esofago di Barrett”**. [1] Sette milioni di euro all’anno sono i costi diretti sostenuti dal nostro Servizio Sanitario Nazionale per i pazienti con reflusso e 1 milione di euro all’anno sono i costi indiretti per assenze dal lavoro. [2] Sebbene i medici raccomandino comunemente modifiche della dieta e dello stile di vita per prevenire i sintomi del reflusso, sono davvero pochi i dati a supporto di tali raccomandazioni.
Per chiarire se il modificare lo stile di vita sia in grado di ridurre o alleviare i sintomi del reflusso gastroesofageo è stato condotto uno studio i cui risultati sono stati da poco pubblicati sulla rivista scientifica JAMA Internal Medicine. [3] Gli Autori di questo lavoro hanno utilizzato i dati del ”Nurses' Health Study” per determinare l’associazione tra lo stile di vita e il rischio di sviluppare sintomi da reflusso gastroesofageo in una coorte di 43.000 donne (età media all'ingresso nello studio di 52 anni) senza reflusso al basale. Durante i 10 anni di follow-up, 9.300 donne hanno riportato nuovi sintomi dovuti al reflusso almeno una volta alla settimana. Dopo l’aggiustamento di più variabili, cinque sono le indicazioni per combattere efficacemente il reflusso gastroesofageo: 1 . non fumare; 2 . bere meno di 2 tazze di caffè o di tè al giorno ed evitare le bevande gassate ; 3 . seguire una dieta “prudente” (cioè avere un’alimentazione con elevato apporto di frutta, verdura, legumi e cereali integrali);4 . fare almeno 30 minuti al giorno di attività fisica, da moderata a intensa; 5 . essere in normopeso, con un indice di massa corporea inferiore a 25 kg/m2.
L'aderenza a queste raccomandazioni è associata una elevata riduzione del reflusso gasstroesofageo. Le donne che aderivano a tutti e cinque le indicazioni avevano solo la metà del rischio di reflusso rispetto a coloro che non aderivano a nessuna delle misure elencate. Questi risultati sono uguali a quelli che si hanno nei pazienti che regolarmente assumono farmaci antagonisti dei recettori istaminici-H2 o farmaci inibitori della pompa protonica (PPI). Infine, l'aderenza a tali raccomandazioni sullo stile di vita antireflusso è stata associata a un minor rischio di sintomi anche tra coloro che assumono i farmaci antagonisti dei recettori istaminici-H2 o quelli inibitori della pompa protonica (PPI).
Alla luce dei risultati del lavoro pubblicato su JAMA Internal Medicine, ai pazienti con sintomi di reflusso gastroesofageo, i medici dovrebbero raccomandare: di smettere di fumare; ridurre o evitare di assumere caffè, tè e bevande gassate; adottare una dieta prudente; fare esercizio fisico regolarmente e, infine dimagrire per raggiungere il normopeso. Tutto ciò, indipendentemente dal fatto che vengano o meno prescritti farmaci contro il reflusso. Come al solito: “prevenire è meglio che curare” e costa molto, ma molto meno. Per tutti.
Note
* Insalute.it . Reflusso gastroesofageo, ne soffrono 15 milioni di italiani. Convegno internazionale al Policlinico San Donato. 30 novembre 2017. (Disponibile all’indirizzo: www.insalutenews.it/)
** Roberto Penagini. Magazine Fondazione Umberto Veronesi. (Disponibile all’indirizzo: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/come-si-cura-lesofago-di-barrett)
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