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Più cibo per tutti, ma con quali conseguenze per la salute e l'ambiente?

A livello globale, la produzione di alimenti è aumentata negli ultimi decenni e mai come ora è alla portata di più persone.

Più cibo per tutti, ma con quali conseguenze per la salute e l'ambiente?

Ma quali sono i risultati per la salute umana e l’ambiente? Meglio nutriti e più equità sociale e ambientale? Che cosa suggerisce un lavoro pubblicato sul prestigioso "Nature Food”

A livello globale, la produzione di alimenti è aumentata negli ultimi decenni e mai come ora è alla portata di più persone. Meglio nutriti e più equità sociale e ambientale?  Francamente, ciò che emerge da uno studio pubblicato da poco su “Nature Food” è un'immagine controversa. Vediamo da vicino quali sono le principali evidenze che emergono.  Ebbene, i sistemi alimentari si sono evoluti in tutto il mondo per produrre calorie sufficienti per miliardi di persone a un costo accessibile, scrivono Ramya Ambikapathi e colleghi su “Nature Food”. [1] La loro nuova analisi suggerisce che molte persone in tutto il mondo possono permettersi un’alimentazione di qualità superiore.  Tuttavia, il valore nutrizionale, la quantità e gli esiti per la salute del cibo prodotto e  commercializzato dai sistemi alimentari globali non sono adeguati. Il semplice produrre e commercializzare più cibo in tutto il mondo non significa che le persone siano ben nutrite. Ambikapathi e colleghi così scrivono: “La stragrande maggioranza delle persone che vive nei paesi rurali e di tipica tradizione contadina, oltre tre miliardi di persone nel mondo, non possono permettersi un’alimentazione nutriente.  Inoltre, l'accessibilità economica non è sempre tradotta nella disponibilità o nella possibilità di consumare effettivamente un’alimentazione sana, varia ed equilibrata. La fame e la povertà sono in aumento, così come l'obesità e le malattie legate all'alimentazione. La disuguaglianza è ancora dilagante e ignorata. Il degrado ambientale è aumentato oltre i limiti di sicurezza in base a molti parametri e il cambiamento climatico sta conducendo verso una grave catastrofe. Questi sono gli attuali e potenziali fallimenti della transizione del sistema alimentare”.

Ovviamente, non mancano esperti di politiche alimentari che offrono le proprie soluzioni per creare sistemi alimentari globali più sostenibili.La Commissione EAT-Lancet ha pubblicato un modello nel 2019. [2] Ma ci è voluto poco tempo per trovare i difetti in quel modello.Questo modello presenta una visione di esperti "dei paesi ricchi e industrializzati del nord del mondo" che non si è rivelata pertinente o utile in altre parti del pianeta, afferma Matthias Kaiser, professore di etica e filosofia in Norvegia. [3] Quindi sono in corso lavori sulla versione 2.0 di EAT-Lancet e sicuramente ci saranno altri ricercatori che avranno da ridire anche su tale versione. Siffatto acceso dibattito, non solo tra esperti, si verifica perché tutti - letteralmente tutti su questo pianeta - sono interessati al valore nutrizionale e alla salute correlati all’offerta dei sistemi alimentari. Tuttavia, molti non prestano attenzione a quanto affermano coloro che hanno altri punti di vista, bisogni e interessi. Questo è il motivo per cui diventa così difficile trovare un equilibrio tra obiettivi sociali, ambientali ed economici per i sistemi alimentari sostenibili.  Ma la partita è così importante che merita il duro lavoro necessario.  In fondo, la nostra sopravvivenza e quella del pianeta dipendono da questa partita.


Bibliografia

1 . Ambikapathi, R., Schneider, K.R., Davis, B. et al. Global food systems transitions have enabled affordable diets but had less favourable outcomes for nutrition, environmental health, inclusion and equity. Nat Food 3, 764–779 (2022). https://doi.org/10.1038/s43016-022-00588-7

2 . Willett W, Rockström J, Loken B, et al. Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems. Lancet. 2019 Feb 2;393(10170):447-492. doi: 10.1016/S0140-6736(18)31788-4. Epub 2019 Jan 16. Erratum in: Lancet. 2019 Feb 9;393(10171):530. Erratum in: Lancet. 2019 Jun 29;393(10191):2590. Erratum in: Lancet. 2020 Feb 1;395(10221):338. Erratum in: Lancet. 2020 Oct 3;396(10256):e56. PMID: 30660336.

3 . Zagmutt FJ, Pouzou JG, Costard S. The EAT-Lancet Commission: a flawed approach? Lancet. 2019 Sep 28;394(10204):1140-1141. doi: 10.1016/S0140-6736(19)31903-8. PMID: 31571598.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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