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Clamorosa protesta dei sindaci dei Monti Dauni e non solo

La serrata dei piccoli Comuni contro Renzi

Venerdì prossimo, 2 ottobre, i municipi dei piccoli comuni saranno chiusi per protestare contro i tagli del Governo. La singolare protesta partita da Biccari si è allargata in tutta la Capitanata fino al Molise, all'Irpinia, alla Basilicata. In Provincia i primi cittadini hanno fatto il punto della situazione

L’idea dello sciopero civico è uno degli strumenti. Matteo Luigi Bianchi, classe ’79, sindaco di Morazzone, nel Varesino, ha fatto causa allo Stato, dopo aver visto recapitare 4mila euro a fronte degli attesi 600mila promessi e già praticamente spesi a settembre, in un bilancio di 4 milioni di euro. E il caso rischia di non restare isolato. Lo stesso Mignogna, il 2 dicembre scorso, aveva trasferito simbolicamente gli uffici comunali sul lago Pescara a 900 metri di altitudine, perché d’improvviso il Governo Renzi non riconosceva più il Comune dei Monti Dauni come “montano”, avendo sede a 450 metri. Meno dei 600 previsti dalle nuovissime normative, che, in un colpo solo, tagliavano 260mila euro di trasferimenti e introducevano Tasi ed Imu agricola da cui Biccari era esentata. “Se ci vogliono far morire – dice il sindaco di Biccari Mignogna – lo dicano a chiare lettere. Ma certamente noi, con questo e gli atti successivi, dimostreremo che non siamo disposti a soccombere e venderemo cara la pelle”.

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