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La manifestazione del 18 agosto

Venosa aspetta ArtFest, il Festival delle arti coreutiche

Iniziativa affidata alla direzione artistica della coreografa venosina Carmen Vella, del danzatore del Teatro alla Scala di Milano Walter Madau e del potentino primo ballerino alla Scala di Milano Claudio Coviello

VENOSA - Esistono modi di comunicare che appartengono a tutti. La danza, per esempio. Un’arte talmente ancestrale da mettere in comunicazione al di là di ogni linguaggio di parola e, per questo, esperienza sociale e di partecipazione rituale collettiva grazie alla sua capacità di scrivere architetture leggibili attraverso lo spazio e la luce, recitate con il movimento.
Un corpo che danza rivela se stesso, la persona che incarna. Trasmette significati attraverso una
speciale sincronizzazione di gesti e modalità fusi e amplificati in una armonizzazione di espressioni.
Un corpo che danza intercetta occhi e pensieri. Costruisce luoghi di comunicazione viva e
drammatica disegnando punti di fuga di sentimenti e di sguardi, di riflessioni e di visioni.
Un corpo che danza manifesta efficacia e virtuosismo. Annuncia, dunque, sempre e comunque, lo
sforzo del sacrificio, dell’allenamento, della preparazione per essere all’altezza del proprio compito.
Oggi tantissimi adolescenti decidono di intraprendere lo studio della disciplina c.d. “dell’arte nel
movimento”. Una scelta finalizzata sicuramente a raggiungere, tramite l’acquisizione del gesto
scenico e del movimento della danza, la sinergia tra anima e materia quale strada privilegiata di
investigazione dell’io più interiore. Una scelta, però, volta anche a sostenere e a promuovere le
potenzialità di ciascuno, nel segno di una rivalutata concezione dello studio artistico-espressivo.
Quello studio che, al pari degli altri, può formare intellettuali veramente competenti nelle arti,
capaci, al contempo, anche di vivere di questo lavoro. In tale contesto Artfest – Festival delle arti
coreutiche – è nato ambiziosamente per sostenere artisti e giovani aspiranti danzatori attraverso la
costruzione di concrete opportunità di inserimento nel mondo della musica e della danza. Non si
caratterizza per essere semplicemente un festival di eventi performativi, seppure di altissimo profilo
nazionale e internazionale. Più propriamente può essere definito, a giusta ragione, una innovativa
piattaforma di alta formazione, ricerca e diffusione coreutica, che vede coinvolte in prima linea le
maggiori istituzioni del settore impegnate nell’organizzazione di un folto programma di lezioni,
masterclass, audizioni, spettacoli, colloqui, finalizzati a scoprire talenti ma anche a “sostenerli” con
borse di studio. L’obiettivo è, appunto, quello di mediare la costruzione di un dialogo tra consolidati
professionisti di varia estrazione artistica e giovani talenti, nell’ottica di una confronto autentico e
leale in ordine alle dinamiche di creazione artistica non solo in termini di diffusione dell’arte
coreutica ma anche di possibilità di studio e di occupazione.
Organizzato dall’associazione culturale venosina Etra, Artfest è giunto, quest’anno, alla sua
seconda edizione in programma a Venosa dal 19 al 24 agosto. Affidata alla direzione artistica della
coreografa venosina Carmen Vella, del danzatore del Teatro alla Scala di Milano Walter Madau e
del potentino primo ballerino alla Scala di Milano Claudio Coviello, l’edizione di quest’anno vede tra i protagonisti Claudia Cavalli e Vito Cassano - direttori della Compagnia Eleina D, Michele
Merola - direttore di MMContemporary Dance Company, il coreografo internazionale Enrico
Morelli - codirettore di Agora Coatching Project, Vito Cassano - docente dell’Accademia Kataklò,
Giulia Rossito - docente presso l’Accademia Teatro alla Scala di Milano, Gerardo Porcelluzzi -
docente di danza classica presso la Scuola di Danza del Teatro dell'Opera di Roma. Artisti di
eccellente esperienza professionale e di fama acclarata.
Tutti gli eventi abbracceranno il borgo antico della città oraziana individuato quale scenario ideale
di tutti i momenti didattici, di studio e performativi. Una scommessa nella scommessa: la
riqualificazione umana/urbana dei siti della storia e dell’arte trasformati in luoghi luminosi,
partecipati, colorati e riempiti di giovani, di armonia e di bellezza.
Una operazione intelligente di ricollocazione della danza tra le componenti non sottovalutate della
cultura italiana funzionale a contribuire utilmente alla valorizzazione delle bellezze locali in un
delicato equilibrio tra visibile e invisibile. Perché della danza non resta nulla di materiale ma essa
confluisce nello spazio e nel luogo che l’ha generata.
Le iscrizioni sono in corso.

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