Dalle lagane alle nove cose al maialino di Tebaldello, chef Valicenti conquista il Borgo aviglianese con il suo Cibando Alighieri Dante

È l’inventore della cibosofia, ovvero della filosofia del cibo, poiché si dedica a un’accurata ricerca storica sugli ingredienti utilizzati in epoche passate e sulle relative ricette al fine di riproporre piatti e sapori d’altri tempi. Si chiama Federico Valicenti, ed è uno chef lucano dalle conclamate doti culinarie se dal suo storico ristorante Luna Rossa a Terranova di Pollino è arrivato a proporre la sua trippa risottata finanche alla terza edizione di Masterchef e si è aggiudicato numerosi premi da parte della guida Michelin e di Gambero rosso.
Il 18 novembre all’osteria al Borgo di Avigliano ha presentato il suo nuovo libro Cibando Alighieri Dante per i tipi della casa editrice Universo Sud, collegandosi alle molte iniziative che quest’anno hanno inteso omaggiare il settecentesimo anniversario dalla morte Sommo Poeta, ma strizzando l’occhio anche alla sua Basilicata (sulla copertina del volume, ideata da Silvio Giordano, il celebre copricapo rosso di Dante è sostituito da un peperone crusco).
La serata ha previsto la degustazione di quattro ricette presenti nel volume, l’uovo fritto nella sugna con tartufo, le lagane alle nove cose, il maialino di Tebaldello al vino speziato e i fiadoni. Ogni piatto è stato introdotto abilmente da chef Valicenti, che ne ha spiegato le origini letterarie o tradizionali e al contempo ha saputo strappare applausi e risate ai numerosi commensali, arricchendo la sua introduzione di aneddoti, che hanno reso la serata oltre che gustosa, piacevole. Non è dunque solo un libro di sorprendenti ricette medievali rivisitate in chiave lucana, ma un volume ricco di raffinate curiosità, capace di rivelare una tematica inedita per i cultori di Dante quale quella del cibo, che si scopre essere disseminata in diverse opere, dalla Divina Commedia al Fiore.