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Luce protagonista

Reportage dall'Euroluce del Salone del Mobile di Milano. Basilicata rappresentata da Luci e Forme: «Si punta sull'illuminotecnica»

Si è concluso da poche settimane il Salone del Mobile di Milano che ha visto andare in scena la 31esima edizione di Euroluce, la manifestazione dedicata al light design che, con 29.431 metri quadri di spazio espositivo e i suoi 314 espositori (di cui circa il 45 per cento esteri), si conferma la fiera internazionale di riferimento del mondo della luce.

La luce è, sempre più, al centro del nostro mondo iper-connesso, delle riflessioni sulla sostenibilità, dei processi di digitalizzazione ma anche del pensiero olistico sul benessere dell’uomo. La luce influenza le nostre percezioni, prestazioni, preferenze, comportamenti e finanche il nostro umore.
Il futuro dell’illuminazione passa da qui: digitalizzazione, miniaturizzazione, elettrificazione, sostenibilità, nuovi materiali, riflessioni olistiche e abolizione del confine tra illuminazione decorativa e tecnica; sono alla base degli apparecchi di nuova generazione che coniugano estetica e funzionalità e che hanno popolato questa nuova edizione di Euroluce.
Superati i limiti di uno stile univoco che possa imporsi come “tendenza”, il design della luce accoglie suggestioni e stimoli differenti e conia nuovi e molteplici concetti di estetica e decór con l’obiettivo di rifuggire l’ovvio e il banale. La seduzione del minimalismo, fatta di forme semplici e colori morbidi, presente in molta produzione, è controbilanciata da oggetti luminosi dalla forte personalità e dal ritorno di uno stile più figurativo e spiccatamente decorativo; materiali naturali e tecniche di ispirazione artigianale si alterneranno a composti supertecnologici; proporzioni petite e portabilità si contendono la scena con la grandeur di oggetti dal sicuro effetto scenico e teatrale.

Martinelli Luce, storico marchio italiano, ha presntato a Euroluce 2023 “Wand”, una lampada minimal ed elegante composta da un foglio trasparente in metacrilato che piegato su se stesso sorregge il corpo illuminante che sembra così sospeso in aria. Grazie alla batteria integrata e ad una sorgente a LED ad alte prestazioni e a basso consumo, Wand permette il massimo della flessibilità.

Bilboquet di Philippe Malouin per Flos, parla di flessibilità, una lampada che sfruttando le possibilità tecniche dei magneti, permette infiniti usi e posizioni.

Concetto di flessibilità anche per Foscarini con Fleur, a cui Rodolfo Dordoni aggiunge un tocco poetico. Una lampada wireless discreta che è in realtà anche un vaso per fiori e che è frutto di una lunga ricerca tecnologica allo scopo di miniaturizzare quanto più possibile la scheda LED. 

Davide Groppi presenta Vis à vis, una lampada wireless che sembra slegata dalla tecnologia. Niente fili, niente corpi illuminanti ne viti e bulloni, solo luce pura da un oggetto completamente trasparente e quasi invisibile.

Liiu di Studio Vantot per Luceplan presenta un sistema altamente flessibile che utilizza cavi elettrificati per regalare la massima flessibilità di leggeri corpi luminosi che possono essere spostati in alto e in basso facendoli viaggiare su binari paralleli.

Flessibilità sembra la parola d’ordine che designer e brand ricercano quando si parla di luce, una ricerca della massima adattabilità possibile che viene declinata grazie alla tecnologia in molteplici soluzioni e possibilità.

Una delle novità di Artemide è Ale.01 firmata dallo studio Hassell. Ale.01 combina due diverse emissioni che possono essere gestite in modo separato e che vedono nella tecnologia ottica brevettata Refractive il fulcro del progetto; infatti, la lente raccoglie il 100 per cento del flusso luminoso restituendo una luce perfetta per gli spazi di lavoro. Con un occhio alla sostenibilità, la ricerca tecnologia permette di controllare in modo perfetto l’energia luminosa e di racchiudere il tutto in una scocca in materiali riciclati e riciclabili.

Abbiamo chiesto ad un attore lucano della luce, Luci e Forme, presente al Salone del mobile 2023, le sue impressioni su Euroluce, sulle novità presenti e sulle ricadute economiche che si potranno avere sul territorio della Basilicata.

Ci racconti le tue impressioni su Euroluce al Salone del Mobile.
«È stato un evento meraviglioso che ci ha fatto rivedere “l’eccellenza” della nostra luce. Una esperienza globale, innovativa e di qualità che ci ha permesso un forte scambio di conoscenze e ha generato nuove idee e progetti. Il nuovo layout dei 4 padiglioni di Euroluce ha semplificato il percorso di visita, migliorando il collegamento fra i quattro padiglioni, aumentando al tempo stesso la visibilità degli espositori, garantendo a ognuno uno spazio adeguato, e permettendo a noi una conoscenza dei nuovi prodotti più approfondita. Mi hanno colpito molto i marchi storici, per fare un esempio Flos e Artemide che, mettendo insieme sostenibilità, materiali innovativi e design ci permettono di proporre ai nostri clienti prodotti di qualità».

E le ricadute economiche?
«Sicuramente positive. Sempre più spesso i nostri committenti ci chiedono impianti domotici per poter “liberare” la luce, gestire la tonalità e creare diversi scenari con le lampade che adesso diventano protagoniste e ti cambiano la fisionomia di un luogo, di un soggiorno, di una cucina. Negli ultimi anni il mercato è stato invaso da “copie” di prodotti di marche importanti provenienti da paesi terzi. C’è stato un periodo dove negli ambienti domestici, e non solo, dominavano le “strisce” led, ora le cose stanno cambiando; ci chiedono sempre più spesso progetti di illuminotecnica con prodotti di qualità dove la luce è protagonista. Stiamo notando un ritorno ai brand importanti dove acquisti qualità e innovazione».

Criticità?
«La mancanza di molti brand, che nelle edizioni precedenti erano presenti al Salone e ora hanno trasmigrato al Fuorisalone, la cui organizzazione è risultata un po' confusionaria per la presenza di moltissima gente e la difficoltà a guardare bene i prodotti».

Il fil rouge di Euroluce è stato “The City of Lights”: sei mostre e una grande installazione, un invito a esplorare, sperimentare e conoscere oltre il visibile. Le mostre The City of Lights, curate da Beppe Finessi, hanno trasformato lo spazio di Euroluce, il cui nuovo format espositivo è stato firmato da Lombardini22, in un continuum spazio-temporale fatto di attività creative pluridisciplinari connesse alla luce. Un’occasione di scoperta e riscoperta, di riflessione sul passato e sul futuro, luogo aperto di tesori ed emozioni, tempo di dialogo fra tecnologia e poesia, architettura e design, e fonte di ispirazione per eccellenza. Ma di questo vi racconteremo in un prossimo articolo.

Servizio fotografico Luciangela Piras

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