La kermesse politica
27.02.2018 - 23:44
Il sogno di Angelo Cera si specchia negli occhi dell'ultimo grande epigono della tradizione democristiana in Capitanata: Franco Di Giuseppe, delfino di Vincenzo Russo, seduto in prima fila col consigliere regionale Giannicola De Leonardis (entrambi reduci di quella grande beffa politica che si è rivelato Angelino Alfano) alla manifestazione organizzata dal parlamentare foggiano in serata a Foggia, nel palazzetto dell'arte, e poi a San Severo.
Finalmente il Mezzogiorno ha il suo leader. Finalmente il Mezzogiorno ha un partito che lo rappresenta. Finalmente il Sud è tornato ad essere questione nazionale e dopo il 4 marzo sarà priorità governativa, grazie all’impegno di Noi con l’Italia-Udc», ha detto Angelo Cera parlando di Raffaele Fitto. «Il nostro progetto non è un mettere insieme varie anime, ma ritrovarsi intorno a comuni valori e identiche volontà politiche in favore di un rilancio del Paese, senza lasciare indietro nessuno, partendo proprio dal Sud e dalle sue grandi potenzialità. Non cerchiamo operazioni nostalgiche, muoviamo da considerazioni condivisibili, capaci di dare nuova rappresentanza ai moderati, sempre più stretti tra populismo e demagogia. Noi siamo quelli delle sezioni aperte, degli incontri con la gente, dei colloqui con tutti. Gli altri dietro una tastiera sono giudici, censori e catalogatori degli altrui pregi e difetti.», ha staffilato Cera a destra e a manca. E nel clamore dell'assemblea foggiana si è definitivamente celebrato il funerale dell'unione politica, che sembrava indissolubile, tra Raffaele Fitto e Lucio Tarquinio, per dare alla luce il nuovo sodalizio con Cera e le sue truppe d'assalto.
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