15.06.2019 - 13:11
Ma un altro tema, fortemente caro al regista e alla Direttrice artistica e, per la prima volta affrontato proprio in questa tragedia euripidea, risalta fortemente e, dolorosamente attuale, colpisce lo spettatore. È quello delle “donne dei vinti”.
Mai una tragedia greca risultò più attuale e moderna come quella messa in scena dalla Compagnia degli Incerti, fucina di giovanissimi attori del Liceo Classico “V. Lanza”, guidata dall’estro e dalla competenza dell’attore e regista Michele D’Errico e dagli infaticabili impegno e ricerca della prof.ssa Mariolina Cicerale, che, da ben dieci anni, rappresenta un validissimo strumento formativo e culturale del Liceo.
Le “Troiane” di Euripide, al Teatro Giordano il 12 giugno, ha, sin dal quadro di apertura, offerto una riflessione che, dal 415 a.C., anno in cui fu messa in scena per la prima volta, ad oggi, è purtroppo una costante dell’umanità. La guerra e la sua crudeltà, rappresentate da corpi che giacciono chiedendo pietà, calpestati nella loro dignità da vincitori in realtà perdenti perché privi di ogni sentimento umano. E così che la conquista di Troia diventa la II Guerra Mondiale, la Guerra del Vietnam, la Guerra di Bosnia e Kossovo, la guerra in Siria e rappresenta la sopraffazione dei vinti in ogni dove e in ogni tempo.
Ma un altro tema, fortemente caro al regista e alla Direttrice artistica e, per la prima volta affrontato proprio in questa tragedia euripidea, risalta fortemente e, dolorosamente attuale, colpisce lo spettatore. È quello delle “donne dei vinti”. In una Troia in fiamme e i cui uomini sono stati sterminati (persino l’unico piccolo erede della stirpe di Priamo), le donne subiscono l’onta della violenza fisica e psicologica, ne viene calpestata la dignità e ne vengono violati i diritti di essere umano. Lo sentiamo dagli appassionati e accorati appelli di Ecuba, interpretata da una bravissima Angelica Stelluto e dalla lucida follia di una Cassandra a cui dà voce una Beatrice Di Leo molto spigliata e coinvolta nel ruolo, e al dolore soffocato di Andromaca privata del suo Ettore e del suo bambino affidato all’interpretazione di Chiara Ferrazzano, ormai veterana dell’esperienza teatrale degli Incerti, e al dialogo straziante tra Polissena, Alice Sammartino, e sua madre Ecuba.
Una tragedia al femminile, dunque, in cui anche il ruolo di Elena, una talentuosa Benedetta Curato, contribuisce, con il suo ruolo, al gioco delle parti. È un coro di giovani donne disperate: Marta Andreano, Cristina Caione, Vittoria Chieca, Giulia Ciasulli, Barbara Corso, Luca Gimmelli, Antonio Leoce, Elena Lombardo, Alfonsina Marella, Alessia Minese, Flavia Parrella, Francesca Pia Santoro, che, con la dinamica tipica del coro greco, rinforza il lamento, il senso di tragedia, l’affannato appello agli Dei! Una tragedia al femminile in cui, però, il ruolo maschile è fondamentale nei personaggi di Taltibio, interpretato da Nicolò Manfredi Farina e di Menelao, Andrea Tosques e dei tanti soldati: Gianmarco Bucci, Svevo De Bellis, Michelangelo Forgione, Pietro Messina, Francesco Notarangelo e Giuseppe Spallone.
Uomini forti della loro forza fisica ma deboli nei sentimenti, vincitori ma vinti nello stesso tempo dalla loro cieca volontà di facile sopraffazione del genere femminile. Perché di questo si tratta, di violenza di genere, che gli studenti hanno discusso ed analizzato, prima di poter impersonare i loro ruoli, anch’essa così tristemente attuale e quotidiana, frutto di una mentalità antica, difficile da sradicare se non con un processo continuo di scardinamento dei suoi elementi di base. Questo hanno ricordato il regista D’Errico e la Prof.ssa Cicerale al termine dello spettacolo presentato da Tanya Antonellis e Giuseppe Moschella.
Il regista ha anche svelato come i ragazzi, investiti del ruolo di violenti soldati, abbiano avuto difficoltà e reticenza nel dover simulare aggressività e violenza nei confronti delle ragazze come richiesto dalle esigenze di scena, il che rivela il pathos e il lavoro di introspezione compiuto nel Laboratorio teatrale. Gli Incerti, quindi, che sempre più certi diventano, alcuni ai loro primi passi sul palcoscenico, altri dei quali si riconoscono progressi all’interno di un percorso in cui sicuramente i primi a provare forti emozioni e nuovi stimoli sono proprio la direttrice artistica Cicerale e il regista D’Errico.
Tanti i ringraziamenti: al Sindaco Franco Landella, con gli auguri per il nuovo mandato freschissimo, ad Anna Paola Giuliani, Claudia Lioia e Carlo Di Cesare per il loro contributo negli Assessorati di loro competenza, al Presidente della Fondazione Monti Uniti Aldo Ligustro e a tutte le maestranze, ( con una menzione speciale al fonico e alle luci, Rino e Nazario) e al personale del Teatro Giordano, senza il quale, ha ricordato D’Errico, non si potrebbe andare in scena! Il saluto finale è del Dirigente Scolastico Giuseppe Trecca, soddisfatto del lavoro dei suoi studenti, dei suoi docenti e del personale ATA della scuola. Una squadra vincente che ogni anno appassiona sempre di più gli studenti come testimoniano anche le protagoniste che, intervistate, hanno sottolineato l’importanza di questo laboratorio teatrale nella loro crescita culturale e umana.
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