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Il caso

Che succede a UniFg, dove Lorenzo non è il Magnifico che voleva fare credere? Pure la ministra dà buca al rettore per la seconda volta

Ne abbiamo scritto noi sabato sull'edizione digitale, oggi della bufera che travolge l'Università di Foggia, per demerito del suo rettore Lorenzo Lo Muzio, ne parla compiutamente anche il "Corriere del Mezzogiorno"

Il "Corriere" conferma ciò che noi avevamo già ipotizzato: all'inaugurazione del nuovo accademico di domani la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini interverrà solo in video, da remoto, dopo l'indisponibilità manifestata dall'esponente del Governo alla cerimonia fissata il 31 ottobre dello scorso anno. Un disimpegno giustificato dal rettore con la partecipazione di Anna Maria Bernini ad una coincidente riunione del Consiglio dei Ministri. Basta scorrere l’agenda delle riunioni dei Consigli dei Ministri, pubblica sul sito del Governo, per scoprire che il 31 ottobre del 2023, il giorno fissato dal rettore per l’inaugurazione del nuovo anno accademico di UniFg, non c’è alcuna riunione del Consiglio dei Ministri.

Si è fregiato di indossare pure una maglietta in cui il suo nome viene vanitosamente associato alla magnificenza di Piero de’ Medici, signore di Firenze per 23 anni, con il quale condivide però solo una semplice omonomia. Il nostro Lorenzo, che di cognome fa Lo Muzio, di Magnifico ha ben poco come rettore dell’Università di Foggia e lo confermano le ennesime rimostranze provenienti dai direttori di dipartimento dell’ateneo dauno: Donatella Curtotti, di Giurisprudenza; Barbara De Serio, di Studi umanistici; Piero Mastroberardino, di Scienze Sociali; Agostino Sevi, di Agraria. «Rileviamo, dalla convocazione della prossima riunione straordinaria del Senato accademico, che Ella, disattendendo le richieste provenienti dagli uffici amministrativi e, cosa più rilevante, dalla Commissione dei Direttori di dipartimento, ha espunto dall’ordine del giorno alcuni punti di vitale importanza per tutte le componenti della nostra Università: studenti, personale docente, personale tecnico e amministrativo. La sua decisione, solitaria e incomprensibile, mette a repentaglio l’ordinato e regolare svolgimento delle attività didattiche, di ricerca, amministrative del nostro Ateneo», scrivono in una lettera recapitata al “Magnifico” rettore. In cui spiegano: «Così è per il mancato riparto dei punti organico assegnati all’Università di Foggia nell’ambito del Piano assunzionale straordinario: si tratta di risorse destinate a potenziare l’organico docente del nostro Ateneo e con esso le attività didattiche e di ricerca, nel momento in cui il sistema Paese e il sistema universitario stanno cercando faticosamente di superare le gravi crisi degli ultimi anni: un obiettivo che è nell’interesse del Ministero dell’Università che ha generosamente finanziato il nostro Ateneo, ma a cui, dobbiamo dedurre, Ella è invece poco o affatto interessato. Infatti, tali risorse erano nella disponibilità del nostro Ateneo già da sette mesi e solo grazie alla nomina di una Commissione dei Direttori di Dipartimento (voluta d’imperio - in ragione della Sua inerzia - da alcuni Direttori in seno al Senato di dicembre 2023), nelle scorse settimane (all’unanimità, con il solo voto contrario del Direttore del Demet) i Direttori hanno individuato i criteri di attribuzione dei punti organico, così da procedere al reclutamento dei docenti e del personale tecnico amministrativo, fermo da molti mesi. Aver tolto discrezionalmente (contro il volere dei Direttori e degli uffici amministrativi) il punto dalla discussione al prossimo Senato equivale a rallentare e/o bloccare il reclutamento dei docenti. Inoltre, il mancato riparto delle risorse dei piani straordinari assunzionali impedisce di investire sul potenziamento della compagine tecnica e amministrativa, ambito di intervento a cui la Commissione dei Direttori di dipartimento aveva proposto di riservare un forte investimento, in linea con le indicazioni fornite dal Ministero dell’Università: ma evidentemente anche questo aspetto non suscita in Lei sufficiente interesse e preoccupazione. Senza i previsti investimenti a favore della compagine tecnico e amministrativa, anche il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), che pure è portato in approvazione, risulta svuotato di ogni reale contenuto. Resta una scatola vuota dei suoi più importanti contenuti programmatori e strategici. Un castello di carte a cui mancano le carte. E’ stato escluso anche il punto relativo alla programmazione dell’offerta formativa per il prossimo anno accademico (già in ritardo sulla consueta timeline); non è più in discussione per Sua decisione, frustrando così il meticoloso e alacre lavoro, svolto negli ultimi mesi da commissioni di corso di studio, presidio della qualità, uffici amministrativi. La mancata trattazione di questo punto, e soprattutto i motivi oscuri che hanno indotto ad eliminare questo argomento dall’ordine del giorno, mette a rischio il regolare svolgimento delle attività didattiche nel prossimo anno accademico a tutto danno degli studenti presenti e futuri, giacché impatta anche sull’attivazione dei nuovi corsi di studio, alcuni dei quali molto attesi dal territorio. Magnifico, questi Dipartimenti Le hanno offerto da subito la piena disponibilità a collaborare per il raggiungimento degli obiettivi che Ella ha indicato nel suo programma elettorale, ma non ha ricevuto uguale collaborazione. Le aperture di credito che le sono state fatte, anche in momenti di difficoltà, sono andate deluse e, dopo questa sua ultima decisione, sono revocate. Sta tradendo i cardini del suo programma elettorale e sta costringendo il nostro Ateneo in una bolla di immobilismo e di ostruzionismo che portano su una china pericolosissima per l’intera Collettività, in primis per gli studenti. Magnifico, questa Università non è patrimonio personale, ma di un territorio che vede nel nostro Ateneo lo strumento irrinunciabile di crescita e di riscatto. Non consentiremo che la nostra Università venga mortificata e con lei mortificate le aspettative che in essa il territorio tutto ripone», concludono i Direttori di dipartimento.
Un appello disperato che farebbe bene a non ignorare la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini invitata a Foggia per l’inaugurazione del 24esimo anno accademico dell’Università dauna, domani 29 gennaio 2024. “Sono particolarmente lieto di annunciare che è stata riprogrammata la data di uno dei momenti più significativi per la nostra Comunità: l’inaugurazione dell’anno accademico. La cerimonia sarà l’occasione per riunirci come Comunità universitaria, per celebrare i successi e traguardi raggiunti, ma anche per delineare il percorso verso un futuro che auspico possa essere caratterizzato da nuove opportunità di crescita e sviluppo”, l’annuncio da parte di Lo Muzio, dopo che la ministra si era già resa indisponibile alla cerimonia fissata il 31 ottobre dello scorso anno. Un disimpegno giustificato dal rettore con la partecipazione di Anna Maria Bernini ad una coincidente riunione del Consiglio dei Ministri. Basta scorrere l’agenda delle riunioni dei Consigli dei Ministri, pubblica sul sito del Governo, per scoprire che il 31 ottobre del 2023, il giorno fissato dal rettore per l’inaugurazione del nuovo anno accademico di UniFg, non c’è alcuna riunione del Consiglio dei Ministri, riunitosi, invece, il 23 ottobre, il 30 ottobre e il 3 novembre del 2023. La ministra farebbe bene a non trascurare il grido di sofferenza che si leva dai Direttori di dipartimento nel puntare il dito contro il Magnifico distruttore delle opportunità di crescita nutrite dalla comunità dell’ateneo foggiano.

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