Intervista su Affari & finanza di Marco Brun, country manager di Shell in Italia che con Total e Eni è protagonista dello sfruttamento delle risorse petrolifere della Basilicata
03.04.2017 - 16:45
L'intervista su Affari & finanza
Le compagnie petrolifere tornano alla carica: vogliono l'oro nero lucano. Le pressioni questa volta arrivano dalla Shell. In una lunga intervista pubblicata oggi dal quotidiano economico Affari & finanza, Marco Brun, country manager di Shell in Italia che con Total e Eni è protagonista dello sfruttamento delle risorse petrolifere della Basilicata, lo ribadisce al giornalista Luca Iezzi. «La strategia energetica dell'Italia non può prescindere dallo sviluppo della produzione di petrolio e gas nazionale». Ne è convinto Marco Brun. Un appello che nasce da una preoccupazione concreta: nel documento d'indirizzo della nostra politica energetica, la Sen, in preparazione al ministero dello Sviluppo Economico, non c'è traccia del destino dell' oro nero tricolore. E questo nonostante il contributo importante alle casse pubbliche e all'economia in generale «ogni anno un miliardo di euro finisce allo Stato, di cui circa 350 milioni di royalties che in gran parte restano nelle regioni che ospitano le attività; inoltre le aziende oil & gas garantiscono 30.000 posti di lavoro e investono circa un miliardo e mezzo l' anno, tutto di capitali privati, di cui 300 milioni nella ricerca» snocciola Brun. Eppure un governo che spingesse sullo sfruttamento scatenerebbe le accuse degli ambientalisti, la diffidenza delle popolazioni se non - come recentemente avvenuto proprio in Basilicata - l' intervento delle procure. «Dobbiamo anche raccontare l'altra faccia della medaglia: la Basilicata ha la miglior performance socio- economica del Mezzogiorno e la tassazione più bassa», puntualizza il manager.
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