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Ambiente, durissimo intervento del coordinatore regionale dei sovranisti

Tisci: «Vi presento la Basilicata Terra dei fuochi, ma al posto della camorra ci sono le istituzioni»

«Se mettiamo insieme quanto riportato dal Sole 24 Ore circa la presenza di 23 discariche irregolari in Basilicata, quanto emerge delle indagini circa lo sversamento da parte del sito Itrec di Rotondella, le precedenti indagini sul Cova, le indagini del tenente Di Bello sulle acque del Pertusillo e l’eolico selvaggio, possiamo dire che le istituzioni hanno trattato il nostro territorio esattamente come la camorra ha trattato la terra dei fuochi»

Sulla mareggiata a Maratea i sovranisti alzano la voce con la Regione: «Subito un intervento per evitare di compromettere la stagione estiva»

Antonio Tisci

«Se mettiamo insieme quanto riportato dal Sole 24 Ore circa la presenza di 23 discariche irregolari in Basilicata, quanto emerge delle indagini circa lo sversamento da parte del sito Itrec di Rotondella, le precedenti indagini sul COVA, le indagini del tenente Di Bello sulle acque del Pertusillo e l’eolico selvaggio, possiamo dire che le istituzioni hanno trattato il nostro territorio esattamente come la camorra ha trattato la terra dei fuochi. Se a questo quadro aggiungiamo la notizia circa la possibilità di collocare in Basilicata il deposito unico delle scorie radioattive, appare evidente che la Basilicata si è trasformata dalla colonia interna di gramsciana memoria ad una vera e propria discarica interna». È durissima la posizione del coordinatore regionale dei sovranisti Antonio Tisci.
«Al di là delle responsabilità penali che saranno accertate dalle autorità giudiziarie e senza voler sorvolare sul cardine giuridico della presunzione di non colpevolezza, emergono a tutto spiano le responsabilità politiche di una gestione ambientale quanto meno discutibile nella nostra regione». Secondo Tisci «la cosa che emerge, infatti, è che tutte le fonti di inquinamento e di pericolo ambientale provengono da attività gestite o controllate da autorità pubbliche. In pratica l’inquinamento e la distruzione del territorio non avvengono di nascosto come accaduto nella terra dei fuochi ma con la parvenza della legalità.
Nella nostra regione - conclude Tisci - ci troviamo davanti ad un raro caso di classe dominante che nella migliore delle ipotesi è distratta nei confronti di quanto accade nel territorio, nella peggiore è addirittura complice, arrivando anche a colpire le persone che denunciano la situazione di degrado ambientale come accadde al tenente Di Bello».

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