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Cruskees: le chips al peperone crusco che raccontano la Basilicata tra tradizione ed innovazione

Intervista ad Alessandro Coviello, imprenditore ed amministratore del brand: «A breve lanceremo la piattaforma cruscotrading.it, dove unire domanda ed offerta di peperone crusco»

Cruskees: le chips al peperone crusco che raccontano la Basilicata tra tradizione ed innovazione

Cruskees

«I legame tra la Basilicata ed il Peperone Crusco è forte nella mente dei conterranei ma sopratutto nella mente di chi non è lucano, un po' come la pizza per Napoli»

Cruskees, il giovane brand lucano che porta sulle tavole degli italiani la bontà, il profumo e la tradizione agricola lucana sotto forma di chips di peperone crusco fritto o al forno, di fatto, ha aperto un nuovo settore all'interno del mercato dei preconfezionati. I premi ricevuti sui palcoscenici internazionali e gli importanti accordi sottoscritti con noti operatori della grande distribuzione organizzata sono solo la ciliegina sulla torta di una realtà imprenditoriale innovativa, saldamente legata al territorio in cui opera e che ha grandi ambizioni, dimostrando di poter competere con i big del settore di riferimento. «La pubblicità è l'anima del commercio» diceva ai suoi collaboratori più stretti, durante il secolo scorso, un uomo che ha rivoluzionato a livello planetario il modo di fare impresa. Oltre alla produzione è necessaria la comunicazione per creare un collegamento empatico tra offerta e domanda, tra produttore e consumatore. L'ingegner Ford, fondatore dell'omonima casa automobilistica, aveva certamente intuito l'importanza della promozione che, ad oggi, trova il suo terreno ideale nel web e nei social network. Non a caso la recente campagna social: "Made in lucania - Il nostro valore aggiunto" sviluppata da Cruskees con l'utilizzo di suggestive fotografie, realizzate con la partecipazione della giovane fotografa potentina Fabiana Santarsiero, mirano ad esaltare, narrare e descrivere le bellezze lucane. Approfondiamo il tema con Alessandro Coviello, imprenditore ed amministratore del brand.

«La ringrazio innanzitutto, per aver descritto il nostro brand centrando in pieno quelli che erano gli obiettivi prefissati ad inizio attività: siamo una realtà imprenditoriale innovativa anche per il modo di distribuire e di posizionare il prodotto all'interno del mercato. Quando parlo con i buyer internazionali o con i manager della GDO sono solito dire: noi non abbiamo inventato il peperone crusco, bensì abbiamo trasformato un ortaggio in una chips. Abbiamo pensato prima e realizzato dopo la "chips di peperone crusco" e non mi riferisco solamente a quello che c'è all'interno della confezione, mi riferisco anche e soprattutto a come il nostro prodotto viene venduto, a ciò che rappresenta, al fascino del packaging e al naming che ha un respiro fortemente internazionale. La campagna social appena conclusa ha dato dei risultati splendidi ed ha stimolato ed incuriosito i numerosi acquirenti o potenziali tali. Tantissimi, infatti, hanno apprezzato i contenuti proposti e potrei banalmente affermare che il "like" di Facebook o il "cuoricino" di Instagram sono gli elementi portanti di queste grandi comunità virtuali che permettono, nel nostro caso, di creare una relazione proficua e non univoca. Le foto, realizzate con la partecipazione di una fotografa ed attenta osservatrice, seguono una sorta di tour, ovviamente digitale, e percorrono l'intera regione. Non dimentichiamoci che la Basilicata è il peperone Crusco e non solo: il nostro patrimonio storico, artistico, paesaggistico e culinario è universalmente apprezzato e per noi lucani è motivo di orgoglio».

Dott. Coviello, la pubblicità è l'anima del commercio e, ad oggi, il luogo principale della pubblicità ovvero della promozione e dell'autopromozione aziendale è il web. I social network sono i principali strumenti che un brand ha a disposizione per raggiungere un pubblico pressoché infinito. Per chi fa impresa ed opera nel settore food è davvero imprescindibile l'utilizzo dei principali social network come Facebook e Instagram?

«I social network e nella fattispecie Facebook ed Instagram sono, ad oggi, fondamentali soprattutto per chi opera nel settore del food. Aggiungerei Linkedin, una preziosissima piattaforma altamente professionale che, a mio parere, facilita le opportunità lavorative e permette di intercettare i professionisti dei vari settori. I social network tradizionali, come ho detto in precedenza, sono imprescindibili. Chi, ad oggi, non è iscritto almeno ad una delle due principali piattaforme? Inoltre Instagram è il social network che ha fatto della comunicazione mediante le immagini la propria forza e per chi opera nel settore del food rappresenta una vetrina che si rivolge quotidianamente ad un pubblico infinito ed attento alle novità ed alle tendenze. Le campagne a forte impatto visivo ed emotivo, come quella recentemente sviluppata, hanno in Instagram il luogo ideale. La possibilità di poter vendere i propri prodotti su queste piattaforme, oltre a creare link e rimandare su altre importantissime piattaforme, è molto utile per la vendita on line, come ad esempio su Ebay ed altre piattaforme di commercio online».


Recentemente, come detto, avete sviluppato e distribuito sui vostri canali social una campagna pubblicitaria dal forte impatto visivo ed aggiungerei anche emotivo che tende ad esaltare le bellezze della Basilicata. Da Matera a Muro Lucano, da Metaponto a Castelmezzano, dalla costa jonica a quella tirrenica. Ci dica come è nata l'idea e cosa rappresenta davvero l'epiteto "Made in Lucania"?

«Come precedentemente ho detto, la Basilicata è il peperone Crusco e non solo. Viaggiando per lavoro percepisco sempre di più che il legame tra la Basilicata ed il Peperone Crusco è forte nella mente dei conterranei ma sopratutto nella mente di chi non è lucano, un po' come la pizza per Napoli. Però i nostri borghi non sono conosciuti come Napoli, poichè spesso piccoli e difficilmente raggiungibili, ma egualmente meritevoli di essere visitati ed allora ho pensato: iniziamo a promuovere i nostri borghi e tutti i luoghi particolarmente suggestivi, attrattivi e simbolici, investendo in una campagna fotografica sui social. Si tratta di luoghi unici, di piccoli scrigni immersi nella natura».

Cruskees ad oggi è sul mercato con 3 prodotti: uno fritto, uno al forno ed una linea di cioccolata fondente a base, ovviamente, di peperone crusco. Quali sono i progetti in cantiere per il prossimo futuro?

«Certamente, attualmente abbiamo le Cruskees fritte, la linea forno e cruskees chocolate. Le chips fritte sono il nostro prodotto di punta e sono state affiancate da circa un paio di anni dalle chips al forno che si differenziano poichè caratterizzate da un packaging azzurro, perchè l'azzurro trasmette sensazione di leggerezza e di naturalezza. Le chips al forno sono probabilmente lo snack piu leggero mai prodotto e quindi molto apprezzato da chi è attento all'alimentazione ma ama gli snack "sfiziosi" e la Cruskees Chocolate è una scommessa che è riuscita a soddisfare le aspettative iniziali. Ci ha regalato e ci regalerà grandi soddisfazioni: è buonissima. Tradizione ed innovazione sono le due parole a cui penso quando mi dedico a nuovi business ed è per questo che le preannuncio che a breve lanceremo una piattaforma, che ha già un nome, si chiamerà "cruscotrading.it" e sarà la prima piattaforma in grado di unire domanda ed offerta, ovviamente di peperone crusco. Grandi Buyer e piccoli imprenditori agricoli finalmente potranno fare business in maniera totalmente digitale».

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