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La salute dei bimbi, dormire insieme in sicurezza

Dormire insieme, che risponde all’imperativo biologico del cucciolo umano (prossimità fisica e calore), potrebbe essere praticato con alcuni accorgimenti: evitare psicofarmaci/alcol/droghe/fumo da parte dei genitori; utilizzare una superficie abbastanza rigida, eliminando peluche e cuscini di troppo; far assumere una posizione supina al bambino senza coprirlo troppo

La salute dei bimbi, dormire insieme in sicurezza

Oltre ai miti e a i pregiudizi a proposito del dormire insieme, uno dei rischi ad esso associato e, comprensibilmente, più temuto dai genitori è la SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), conosciuta anche come morte bianca o morte in culla. Il nome, terribile anche solo alla lettura, si riferisce alla morte inaspettata ed improvvisa del lattante apparentemente sano (più comune tra i due mesi e un anno), che rimane non spiegata e non spiegabile anche dopo gli accertamenti post-mortem. È molto rapida, non è accompagnata da nessun sintomo di sofferenza, segni di pericolo/allarme e può avvenire indistintamente nel passeggino, nella culla, in braccio, nel seggiolino dell’auto mentre il bambino dorme. È stata oggetto di numerose controversie e, ad oggi, la diagnosi viene posta per esclusione. Questo significa che, per definizione, le cause della SIDS non sono note. A tal proposito, sottolineo con forza che la SIDS non è dovuta alla negligenza del genitore e può colpire anche quei bambini accuditi dai genitori più responsabili ed affettuosi. Sentirsi in colpa, attribuirsi la responsabilità sembra essere un aspetto molto comune tra i genitori e questo non stupisce: la reazione ad un evento traumatico comprende proprio il senso di colpa perché questo restituisce un’effimera sensazione di controllo su un evento che, nella maggior parte dei casi, non è controllabile; del resto è anche questa sensazione di non controllabilità che contribuisce a connotare il trauma come tale. Sono noti, però, alcuni fattori di rischio, ovvero condizioni che potrebbero aumentare la probabilità che la SIDS si verifichi. Tra questi: la posizione prona, il dormire su superfici morbide, un’alta temperatura della stanza in cui il neonato riposa, la condivisione del letto con i genitori; il sesso maschile, un particolare genotipo del trasportatore della serotonina, la mancanza di allattamento al seno, il consumo di droga, il fumo in gravidanza e la nascita prematura. Riguardo al dormire insieme, però, ci sono dati contrastanti. Un articolo del 2011, pubblicato sulla rivista online dell’American Academy of Pediatrics, specifica che in alcune culture, dove la condivisione è la norma, il tasso di SIDS è molto basso. Uscendo da questo da vicolo cieco, il dormire insieme, che risponde all’imperativo biologico del cucciolo umano (prossimità fisica e calore), potrebbe essere praticato con alcuni accorgimenti: evitare psicofarmaci/alcol/droghe/fumo da parte dei genitori; utilizzare una superficie abbastanza rigida, eliminando peluche e cuscini di troppo; far assumere una posizione supina al bambino senza coprirlo troppo. Nel caso di neonati, è consigliabile assumere la posizione a C, con il braccio sopra la testa per evitare che si metta a pancia in giù. Non mi stancherò mai di dire che ogni bambino è unico, che tutti i genitori sono diversi e che non esiste un metodo valido e migliore in assoluto: è importante che tutti riposino bene e in sicurezza, a prescindere dal metodo utilizzato.

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