mobilità
02.03.2021 - 11:11
Angelo Tepedino
Con Angelo Tepedino, amministratore della Tepcar, azienda lucana leader nel settore del noleggio di veicoli commerciali e non, andiamo ad approfondire il tema della mobilità sostenibile e l'impatto che potrebbe avere il Recovery Fund in materia di trasporti e mobilità.
Il Recovery Fund in Basilicata potrebbe rappresentare l'anno zero per quanto riguarda il settore dei trasporti e della mobilità?
«Qualsiasi intervento se mirato e ponderato è in grado di generare un valore aggiunto. Ritengo che i circa 209 miliardi del Recovery Fund siano una grandissima opportunità per porre in essere una serie di riforme e di interventi strutturali tanto attesi. Oltre a garantire l'imprescindibile sostegno del sistema sanitario, che, per ovvie ragioni, necessita di un potenziamento in termini di risorse umane e tecnologiche, abbiamo la possibilità di investire in digitalizzazione e in transizione verde, infatti è la stessa Europa che ci chiede di destinare il 37% del Recovery Fund al green deal. La rivoluzione verde, sicuramente, non può che basarsi su una mobilità moderna ed ecosostenibile e non a caso è stato creato appositamente il ministero della Transizione Ecologica, guidato da Roberto Cingolani, che dovrà misurarsi con l'obiettivo - fissato a livello comunitario - della riduzione del 55% delle emissioni inquinanti entro il 2030. Per raggiungerlo si dovrà raddoppiare l'apporto delle energie rinnovabili, occorrerà investire anche sui trasporti. Non a caso durante uno dei primissimi discorsi il premier Draghi ha parlato di reti di distribuzione dell’energia per i veicoli a propulsione elettrica e della produzione e distribuzione di idrogeno. Certamente siamo in presenza di idee ambiziose. Penso che l'Italia sia pronta per un cambio di rotta ma è necessario predisporre una corretta e mirata progettualità anche in base alla conformazione dei territori».
Green mobility: La Tepcar come si è mossa negli ultimi anni?
«Se penso alla mobilità del futuro, penso inevitabilmente alla mobilità sostenibile. La Tepcar è sempre stata attenta a cogliere le opportunità della mobilità sostenibile, anche quando di quest'ultima se ne parlava in maniera modesta e rappresentava un fenomeno di nicchia. Le motorizzazioni elettriche certamente necessitano di una serie di infrastrutture che in determinati territori sono ancora carenti o del tutto inesistenti e forse questo è, ad oggi, un limite per quanto concerne le auto elettriche. Mi auguro che tra i progetti messi in campo dal governo ci sia anche la realizzazione delle infrastrutture per garantire la fruibilità dei veicoli elettrici, penso che questo sia un fattore che limiti fortemente la vendita di un veicolo elettrico. La nostra flotta prevede numerosi veicoli alimentati a Gpl, che, a differenza dei veicoli elettrici, è sicuramente una motorizzazione più supportata. La distribuzione di Gpl è stata potenziata su tutti i territori. Da attenzionare, infine, la propulsione ad idrogeno. Penso che sia la vera sfida del futuro e noi abbiamo già in cantiere una serie di investimenti ma per scaramanzia preferisco non ....».
Pensa che la Basilicata possa finalmente fare il salto di qualità?
«La Basilicata è una regione che a causa della propria conformazione territoriale ha storicamente sofferto una forma di isolamento, specialmente le aree interne. L'isolamento non ha permesso ad un popolo laborioso, come quello lucano, di sfruttare a pieno tutte le potenzialità del nostro territorio. Dal turismo, al patrimonio enogastronomico. Favorire i trasporti e la mobilità, significa favorire le imprese, il commercio e tutte le attività imprenditoriali, ad esempio per l'approvvigionamento delle materie prime. La viabillità e la mobilità sono e saranno la base per la crescita economica della Basilicata. Mi auguro che il Recovery Fund sia utilizzato per creare e rinnovare».
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