Psicologia
04.05.2021 - 12:28
Da sempre, la psicoanalisi spiega l’importanza dell’attività onirica come “traduzione” di alcuni stati interni. È proprio il fondatore della cura psicoanalitica Sigmund Freud ad evidenziare come nei sogni sia possibile rintracciare i grandi temi che a livello inconscio dominano la mente delle persone. Lo sviluppo della psicologia ha sempre tenuto in alta considerazione l’importanza dei sogni per comprendere le dinamiche inconsce della mente. D’altronde l’essere umano nella sua esistenza trascorre praticamente un terzo della sua vita a sognare, perciò anche il sonno rappresenta una fase importante da cui poter trarre materiale per la cura ed il benessere psicofisico. In questo caso, con il Dott. Gaetano Gambino, sessuologo e psicoterapeuta della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia di Roma (https://www.sisponline.it), discutiamo nello specifico di sogni erotici e della curiosità che suscitano. E’ capitato a tutti, nella vita, di fare sogni erotici e definirli come “desideri nascosti”, e tutti siamo andarti alla ricerca di chissà quale messaggio dal nostro subconscio. Ma perché li facciamo? Da dove nascono? Esiste davvero un significato preciso da attribuire ad essi o alla loro frequenza o ripetizione? L’aspetto più affascinante dell’esplorazione del mondo onirico si lega proprio all’ipotesi che i sogni assolvano una funzione specifica, che ci sia un motivo per cui sogniamo e che quindi essi possano rivelarci qualcosa di importante sulla vita da svegli assumendo significati precisi. Il padre della Psicoanalisi li considerava “la via regia” per accedere all’Inconscio (non a caso la pubblicazione nel 1899 de “L’interpretazione dei sogni” coincide per molti con l’inizio ufficiale dell’avventura psicoanalitica). In particolare, nella sua concettualizzazione i sogni erotici rappresenterebbero spesso un tentativo di soddisfacimento di desideri inappagati che nello stato di veglia sono censurati e rimossi. Dai tempi di Freud, i modelli di interpretazione dei sogni si sono moltiplicati, ispirandosi ad approcci a volte molto diversi. Nel tempo si è passati da una ricerca quasi esclusiva del loro significato nascosto, mascherato, a una maggiore valorizzazione dei contenuti manifesti, del clima affettivo che li caratterizza e del modo peculiare con cui il paziente connette i diversi frammenti onirici dal punto di vista narrativo, quando essi vengono rievocati e riportati al terapeuta durante le sedute. E’ possibile che i sogni erotici fatti, abbiano a che fare con aspetti importanti della propria vita? Quanto e come possono condizionare la realtà e le scelte? I sogni erotici hanno sempre a che fare con aspetti più o meno significativi della nostra vita, nella misura in cui mettono in scena una parte di noi. Non sempre le sfumature erotiche dei sogni rivelano reconditi o palesi significati sessuali, in certi casi possono anche rimandare a contenuti di natura affettiva e relazionale. Fare l’amore con qualcuno, ad esempio, può rappresentare il bisogno di essere accolti/di accogliere, di essere contenuti/di contenere, di affermare se stessi, di esprimere rabbia, di punire o di punirsi. In alcuni casi è un tentativo di elaborare l’angoscia legata a particolari esperienze di vita connotandole sessualmente, trasformando così l’angoscia stessa in piacere, come nel caso di uno studente che la notte prima di sostenere un esame fa un sogno erotico ambientato proprio in un’aula universitaria. La nostra vita onirica non influenza direttamente le nostre decisioni ma facilita il contatto con specifici vissuti emotivi che poi al risveglio possono essere elaborati favorendo scelte più consapevoli. Quali sono le fasi del sonno più specifiche per i sogni erotici? Ci sono posizioni ideali che incrementano il numero dei sogni hard? Come per tutti i sogni, essi si concentrano più frequentemente nella cosiddetta fase REM ma possono essere rintracciati anche in altri momenti del ciclo del sonno. Diverse persone, ad esempio, riportano un’attività onirica molto sviluppata e vivida nelle fasi che precedono il risveglio. Non ci sono posizioni ideali, ma sappiamo che alcuni stimoli (come il contatto col partner che condivide lo stesso letto, una borsa d’acqua calda, un cuscino tra le gambe, ecc.) durante il sonno possono fornire delle informazioni sensoriali che vengono elaborate dal cervello dando forma a contenuti onirici a sfondo sessuale. Come agisce il sogno erotico sulla mente umana? Funge da valvola di sfogo e creatività o può comportare una profonda crisi ed un eventuale blocco emozionale? Il sogno erotico, per quanto possa turbare, destabilizzare o angosciare al risveglio, è il modo in cui la psiche rappresenta nel sonno alcuni contenuti che hanno colpito, a un qualche livello la nostra sensibilità da svegli. A volte si tratta di semplici “residui diurni” che si conservano in memoria sottoforma di informazioni sensoriali, emotive o cognitive, spingendo la mente durante il sonno a connetterle e dotarle di significato; in altri casi, si può trattare di veri e propri ricordi traumatici che danno vita a sogni più o meno ricorrenti. Sia i contenuti piacevoli che quelli dolorosi o angoscianti offrono potenziali spunti per sviluppare un migliore contatto con le parti più intime del nostro essere.
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