cronaca
23.06.2021 - 16:18
«Ho sentito un lamento provenire da una scarpata, poi un altro ancora... Allora ho iniziato a chiamarlo per nome “Nicola!” e lui ha risposta con una voce flebile “mamma”. A quel punto, mi sono buttato giù, facendomi pure male a un piede, lui era lì, dietro un ammasso di rovi e chiamava “mamma”». A ritrovare nel burrone il piccolo Nicola Tanturli, 21 mesi, scomparso da casa, un casolare nel Mugello, la sera di lunedì 21 giugno è stato Giuseppe Di Tommaso, giornalista originario di Tursi (Mt) della Rai, uno degli inviati della Vita in Diretta. Ma sono le circostanze di questo ritrovamento che hanno dell’incredibile: Di Tommaso non avrebbe dovuto essere lì, a piedi, a bordi della scarpata a due chilometri circa dal casolare dei Tanturli. È arrivato nel Mugello stamattina per fare il suo mestiere, quello di raccontare, di fare cronaca e invece si è trovato a essere l’uomo chiave, l’eroe per caso in una vicenda che, da un giorno e mezzo, stava tenendo una famiglia e una comunità con il fiato sospeso.Una storia a lieto fine.
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