energia
10.02.2022 - 18:03
«Manca poco al tramonto quando, i sindaci e le sindache di Basilicata di tutta Italia, spegneranno le luci di monumenti, palazzi e luoghi simbolici in segno di protesta contro il caro bollette. Il grido d’allarme degli enti locali si unisce a quello di imprese, famiglie e mondo dello sport. A rischio c’è la sostenibilità dei bilanci e dei servizi essenziali. A rischio ci sono 500.000 posti di lavoro. A rischio c’è la tenuta sociale. Dopo la pandemia sanitaria rischiamo la pandemia economica e dell’usura. Un’ingiustizia doppia per la Basilicata, dove si estrae Gas per soddisfare il fabbisogno nazionale, con i rischi connessi, e si subisce anche la ricaduta economica del caro energetico. Non credo che l’aumento di produzione del gas possa rappresentare la soluzione definitiva, occorre ripensare il nostro modello di consumo. Siamo già il paese che più di tutti estrae gas e che su questo fonda il 42% del consumo totale. Il dato più alto in Europa a fronte dell’11% del consumo da rinnovabili, uno dei dati più bassi. Gli unici profitti, in questo momento, sono quelli dei grandi produttori. Enel aumenta i ricavi del 33,8%, A2A del 34%. Sostengo con entusiasmo la richiesta di PD, M5S e IV che nel Consiglio Regionale di Basilicata chiedono una seduta straordinaria per affrontare con un’urgenza questa vicenda. Il Governo Draghi gioca un ruolo centrale ma anche la Basilicata dovrà assumere una posizione di nettezza. In Spagna il governo socialista di Pedro Sanchez propose una tassazione straordinaria sugli extra profitti delle multinazionali energetiche per poter sostenere PMI, enti locali e famiglie. In Basilicata la questione è ancora più attuale. Si dovrebbe discutere di come alleviare il costo sociale di questa crisi soprattutto in Basilicata, dove bisognerebbe rivendicare compensazioni anche economiche per l’estrazione di gas. Sarebbe opportuno interrogare anche la Società Energetica Lucana sulla vicenda. Non ci è ancora arrivata la posizione dell’AU di SEL, fiero esponente della Lega Nord, con tanto di collanina con croce celtica che espone sui social. Anche qui, come per Tisci, bisognerebbe interrogarsi su una nomina molto politica e slegata dalle competenze». Lo scrive su facebook il segretario regionale del Partito Democratico, Raffaele La Regina.
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