15 marzo, XI Giornata nazionale per la cura dei disturbi alimentari
14.03.2022 - 15:20
Il 15 marzo è il giorno dell’anno in cui l’Italia porta l’attenzione sui disturbi alimentari. Il 15 marzo, la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla è un libro che contiene storie attuali che si spera possano trovare un lieto fine e altre che si sono interrotte precocemente. Si ricordano le parole del signor Stefano Tavilla, presidente dell’ass. Mi Nutro di Vita, papà di Giulia, morta a soli 17 anni per bulimia, a lui si deve il Fiocchetto Lilla: «Non può, non deve capitare ad altri. La morte di mia figlia deve servire a tutte le persone e le famiglie che vivono un dramma di questo genere. Il dramma di vedere chi ami che piano piano si spegne, non ride più, non mangia o vomita. Non accetta di farsi curare e a te resta la sensazione di non aver fatto abbastanza. Lei non ce l’ha fatta, ma non ci devono essere altri figli che muoiono quando potevano essere salvati». Come ogni anno, nel potentino, ad esprimere un contributo al tema è il Centro per i Disturbi Comportamentali Alimentari di Chiaromonte “Giovanni Gioia” della Asp Basilicata-Azienda Sanitaria Locale di Potenza, in cui afferiscono pazienti al momento solo “residenziali” di età variabile dall’adolescenza ai sessant’anni, senza distinzione di sesso. Il Centro ha già realizzato un primo webinar il giorno 11 marzo e si attende un secondo martedì 15 marzo. Entrambi online, vedono la collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Potenza nell’ambito del progetto “Educarsi alla salute è educarsi alla vita” e la partecipazione degli operatori del centro, amministratori comunali, studenti e docenti di alcuni istituti di istruzione superiore di Potenza. Fondamentale il coinvolgimento dei licei classico “Flacco”, scientifico “Galilei”, artistico “Gropius”, l’istituto professionale “Giorgi” e l’alberghiero “Di Pasca”. Da Matera, martedì 15, sarà collegato l’istituto “Morra”. Per l’occasione, il centro sanitario di Chiaromonte si colorerà di lilla.
I disturbi alimentari più noti comprendono anoressia e bulimia, ma nel mezzo c’è un mondo da attenzionare fatto anche di Binge-Eating Disorder, ovvero un disturbo da alimentazione incontrollata e dal disturbo di ruminazione notturna. Si tratta di problematiche di carattere psico-comportamentale che inducono i soggetti che ne soffrono a vivere il cibo ed il proprio corpo con ossessione e negazione, al punto di porre in essere anche episodi autolesionistici gravi. Tali disordini alimentari sono favoriti anche da fattori esterni: ambientali, sociali o familiari e non da ultimo, traumatici, legati ad episodi subiti in età adolescenziale o infantile quali possano essere una mancata elaborazione di un lutto o un abuso sessuale. Tali patologie si legano anche ad una malsana “socializzazione digitale” in cui sono sempre più frequenti atti di soprusi e bullismo che abbassano la fascia d’età delle vittime che inconsapevolmente finiscono poi nella trappola dei disturbi comportamentali alimentari. Quanto al presidio di Chiaromonte, molte sono le richieste d’aiuto che giungono al numero verde 800.161315 e che impongono una presa in carico immediata del paziente ponendo un focus importante su prevenzione e diagnosi precoce. Il Centro per i disturbi comportamentali alimentari è l’unico in Basilicata ad essere struttura residenziale con sedici posti letto attualmente tutti occupati. Quattrodici sono le persone di sesso femminile ospitate presso il centro, mentre due i maschi: un giovane adolescente ed un uomo ultratrentenne, a conferma che tale problematica interessa indistintamente chiunque. «È importante che la Asp sul territorio porti avanti iniziative del genere che interessano la sfera adolescenziale» sostiene il direttore generale della Asp potentina Giampaolo Stopazzolo, per cui «va creata una sempre più stretta sinergia con i cittadini utenti che devono trovare in questi centri di riferimento un presidio importante per uscire da problematiche sociali e psicologiche che altrimenti potrebbero sfociare in drammi umani. La Asp è chiamata al grande compito di rivalutare e migliorare i servizi sul territorio guardando in particolare alle “fasce deboli” della popolazione nei cui confronti bisogna aprirsi ulteriormente utilizzando ed implementando tutte le risorse anche umane a disposizione». Per il direttore sanitario della Asp di Potenza Luigi D’Angola: «È di fondamentale importanza intervenire su tale problematica che va affrontata con competenza e sensibilità soprattutto nella fascia d’età di maggiore incidenza compresa tra i 15 e i 25 anni». Si tratta di un fenomeno sociale che va ben attenzionato e per cui «pur essendo già ben implementato, la Asp di Potenza intende strutturarlo al meglio, anche in ragione della dimensione che il centro di Chiaromonte può assumere come punto di riferimento per l’intera Regione. È una realtà importante ― conclude D’Angola — che si incardina nel più vasto ambito dei percorsi territoriali legati al rafforzamento dei servizi sanitari e sociosanitari così come previsti dal decreto-legge 34 e ripresi con forza nel Pnrr, linea 6». La responsabile del Centro Dca di Chiaromonte, Rosa Trabace si dice soddisfatta «per l’inserimento nello scorso mese di dicembre dei disturbi comportamentali alimentari nei Lea, fattore aggiunto rispetto a ciò che già si offre al paziente, garantendo però la possibilità di affinare le proposte sanitarie e di dare anche maggiori risposte trattamentali». A Chiaromonte si opera «seguendo le buone pratiche terapeutiche previste in multidisciplinarietà integrata così come dettato dalle direttive del Ministero della Salute tanto che quello lucano è centro di riferimento per Sud e Isole». Inoltre, lo stesso Ministero finanzierà le regioni con fondi utili ad incrementare le aziende sanitarie su questo settore «consentendo alla Asp di Potenza ― conclude Trabace — di dare ulteriori risposte ad un intero territorio che vuole guardare in faccia il problema».
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