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Pnrr, firmato il decreto sul parco Agrisolare da 1,5 miliardi. Il punto di Cillis (M5S)

Agricoltura, Basilicata indietro sulle infrastrutture idriche. Il monito di Cillis (M5S): «Regioni cambino passo e redigano progetti all’altezza»

Il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli (M5S), ha firmato il decreto sul parco Agrisolare previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Saranno così stanziati a imprenditori agricoli, singoli e associati, alle cooperative e alle imprese agroindustriali 1,5 miliardi di euro per installare sui tetti dei fabbricati strumentali all’attività agricola impianti fotovoltaici. “Si tratta di una occasione importante per le imprese agricole e zootecniche della Basilicata che permetterà loro non solo di abbattere il costo dell’energia delle singole imprese ma anche di riqualificare le strutture – dichiara il deputato Luciano Cillis, esponente M5S in commissione Agricoltura a Montecitorio – Sarà possibile, infatti, anche rimuovere e smaltire l’amianto, laddove presente, sia isolare termicamente i tetti nonché realizzare sistemi di aerazione che contribuiranno al benessere animale. Il provvedimento, atteso dal comparto primario, risponde alle esigenze delle imprese in un’ottica di economia circolare e preserva il suolo che deve essere destinato alla produzione agricola e, solo in ultimissima istanza, ad altro”. Il 40 per cento delle risorse complessive, pari a 600 milioni di euro, è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno come previsto dal PNRR. “L’agevolazione massima in Basilicata sarà pari al 50 per cento – spiega Cillis – ma potrà essere maggiorata di 20 punti percentuali per i giovani agricoltori o per gli agricoltori insediati nei cinque anni precedenti; per gli investimenti collettivi, come impianti di magazzinaggio utilizzati da un gruppo di agricoltori o impianti di condizionamento dei prodotti agricoli per la vendita; per gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali. Sarà possibile ottenere l’erogazione di un anticipo del 30 per cento della domanda di contributo”. Entro il 30 giugno 2026 deve essere garantita la realizzazione, il collaudo e la rendicontazione degli interventi del Parco Agrisolare, con cui l’Italia punta a raggiungere una potenza totale di almeno 375.000 kW.

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