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Pessolano (Azione) critica Bardi: «Pronto per le politiche non bada più alle esigenze della Basilicata»

«Dopo la mail del 4 marzo 2022 nessun cenno da parte di via Verrastro. Il Presidente ha forse deciso di snobbarci, peccato»

Pessolano (Azione) critica Bardi: «Pronto per le politiche non bada più alle esigenze della Basilicata»

Donato Pessolano, segretario Regionale di Basilicata in Azione con un comunicato stampa critica Bardi per il silenzio a lui rivolto in queste settimane. Ecco le parole del primo lucano ad aver seguito Calenda nella nuova avventura politica:

"Dal 4 marzo 2022 il silenzio.

L’ultimo contatto da parte della segreteria del governatore Vito Bardi è stata una email che preannunciava la possibilità di realizzare un incontro in tempi brevi. L’incontro ovviamente non è avvenuto e soprattutto non è mai stato fissato.

«Dopo la mail del 4 marzo 2022 nessun cenno da parte di via Verrastro. Il Presidente ha forse deciso di snobbarci, peccato. Abbiamo atteso più di un mese dall’ultima comunicazione – afferma Donato Pessolano, Segretario Regionale di Azione – eravamo convinti che ci saremmo scambiati almeno gli auguri di Pasqua, ma ovviamente così non è stato. Scherzi a parte – continua – sono tante le problematiche da sollevare e se questo incontro continuerà ad essere rinviato si incrementeranno sempre di più. Mi chiedo come mai il rappresentante di tutti i lucani neghi un incontro ad un cittadino lucano, rappresentante di un partito politico. Ormai è un dato di fatto, i simpatizzanti di Basilicata in Azione non possono esprimere direttamente, attraverso la mia rappresentanza, i propri dubbi al presidente Bardi oppure, da non escludere, il sottoscritto non è gradito in via Verrastro. Tra pochi mesi – prosegue Pessolano – si dovrà necessariamente impostare un lavoro concreto per le prossime elezioni, mi chiedo, alla luce degli anni disastrosi appena intercorsi e di questi mesi altrettanto fallimentari, il Presidente Bardi vorrà ricandidarsi? Credo che Bardi abbia altre aspirazioni, il sogno di Roma è, da quello che apprendiamo, molto vicino. Il Governatore, sarà insieme a Piro, uno dei nomi della destra lucana per le politiche, ciò comporta le sue dimissioni almeno 6 mesi prima delle votazione, quindi ad Ottobre, lasciando la Basilicata in un caos totale. I lucani devono essere a conoscenza di certe dinamiche dedite al personalismo e non alla comunità. Avrei voluto parlare di questo e di tanto altro, come per esempio analizzare la situazione sanitaria lucana, il blocco del Cup che ha causato numerosi ritardi e attese ai pazienti oppure avrei menzionato i trasporti come detto più volte, unica via per poter salvare dall’isolamento i borghi lucani. Non vorrei sicuramente dimenticare il caro bollette che sta mandando sul baratro famiglie e imprese. Il Paese reale – conclude – è l’unica cosa che conta, dei proclami e delle intensioni della destra lucana siamo ormai stanchi e totalmente stufi di questo atteggiamento che sta privando i lucani di vivere la realtà politica della nostra regione preda del silenzio delle istituzioni»".

 

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