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Covid, Fanelli come Speranza: «prudenza», intanto il 118 lucano rischia di rimanere senza medici

Covid, Fanelli come Speranza: «prudenza», intanto il 118 lucano rischia di rimanere senza medici

l'assessore regionale Fanelli

«Con i nuovi casi di contagio che, rispetto al precedente monitoraggio settimanale, sono diminuiti del 30 per cento e un miglioramento dei numeri legati alle positività per centomila abitanti, a cui si aggiunge una occupazione dei posti letto in terapia intensive del 2,5 per cento, dunque al di sotto della media nazionale, possiamo andare incontro con fiducia alla normalità tanto attesa e alla stagione estiva oramai alle porte». Lo afferma l’assessore regionale alla Salute, Francesco Fanelli, commendando i dati dell’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, l'oracolo dei numeri pandemici di Nino Cartabellotta, che non brilla per indipendenza: all’interno del suo stesso sito tra le “fonti di finanziamento” compaiono i nomi di alcune case farmaceutiche produttrici dei vaccini anti Covid: AstraZeneca, Pfizer e Janssen (azienda della società farmaceutica Johnson&Johnson), con cui Gimbe afferma di aver lavorato. «Con il presidente Bardi e i dirigenti generali delle aziende sanitarie – ha aggiunto Fanelli –, stiamo lavorando alla stagione che verrà, per cogliere nel miglior modo possibile le opportunità derivanti dal Pnrr e ridisegnare una sanità più vicina ai cittadini e ai territori, ma fino a quando non saremo completamente fuori dall’emergenza, nel rispetto di chi vive accanto a noi e del personale sanitario impegnato in prima linea, dobbiamo continuare ad assumere comportamenti responsabili per piegare una volta per tutte la curva dei contagi. La meta è sempre più vicina, ce lo dicono i numeri, ma serve ancora un po’ di prudenza prima di tornare alla spensieratezza del periodo pre-pandemico». Pandemia a parte e prendendo per buoni i numeri di Gimbe, comunque sottostimati, sia per i contagi, essendo venuto meno il green pass che incideva e non poco sul monitoraggio e sorvolando sui decessi "per Covid" e "con Covid", dove il Covid si somma ad almeno due patologie pregresse di pazienti anziani e fragili è il caso di attenzionare lo stato di salute del 118. A lanciare l'allarme è Raffaele Pisani, segretario provinciale della Uil Fpl di Potenza. «Alla luce della recente emanazione, da parte della Giunta Regionale, delle indicazioni operative per garantire il fabbisogno di professionisti nei Pronto Soccorsi, si esprimono forti preoccupazioni circa il futuro delle postazioni medicalizzate (ambulanze e punti di primo intervento) del Dipartimento di Emergenza Urgenza 118 di Basilicata. Infatti - spiega Pisani - in considerazione del contesto di precarietà in cui lavorano i medici convenzionati del 118, potrebbero maturare, in massa, l’interesse a partecipare ai suddetti avvisi, pur di vedersi riconosciuto quel rispetto professionale da troppi anni negato, soprattutto in termini di stabilità contrattuale. Per queste ragioni onde evitare che da qui a qualche mese il 118 di Basilicata resti senza medici, è improcrastinabile mettere in atto ogni azione utile ai fini della stabilizzazione. Dobbiamo essere grati a questa platea di precari per il lavoro svolto con abnegazione e spirito di sacrificio da quando esiste il 118 in Basilicata, ovvero dal lontano 2004. Ora, dopo averli chiamati ‘eroi’, è venuto il momento di ascoltarli e di riconoscere loro quel rispetto professionale da troppi anni negato soprattutto in termini di stabilità contrattuale. Parliamo - ribadisce Pisani - di un settore, quello dell’Emergenza Urgenza, cruciale e strategico per la sanità lucana. Senza diritti e tutele -aggiunge il segretario della Uil Fpl- i medici continueranno a lasciare questo servizio, impoverendo ulteriormente il tessuto professionale dell’emergenza 118. L’intero Dipartimento di Emergenza Urgenza (DEU) dell’ASP si sta svuotando di professionalità e di competenza e questo non possiamo permettercelo. Bisogna procedere con la massima celerità possibile all’assegnazione degli incarichi di emergenza sanitaria territoriale, di cui la nostra regione, ha grande bisogno. Non è solo un passo avanti per rafforzare il personale sanitario, ma anche un modo per tutelare il lavoro e la salute dei cittadini. Per questo -prosegue Pisani- è giunto il momento di dare piena attuazione a quanto stabilito nella legge di Bilancio di previsione dello Stato 2022: la possibilità di concorrere al conferimento degli incarichi vacanti per i medici che sono in servizio nelle strutture di emergenza-urgenza territoriale 118 e che hanno maturato un’anzianità lavorativa di almeno 36 mesi, anche non continuativi, negli ultimi dieci anni, nei servizi di emergenza-urgenza 118 con incarico convenzionale a tempo determinato. Ormai non ci sono più alibi, la norma pone le basi concrete per una riforma legislativa nazionale del Sistema 118 che con l’approvazione dell’emendamento Castellone restituisce agli operatori, in questo caso i medici convenzionati, la possibilità di accedere alla stabilizzazione contrattuale a tempo indeterminato, sino ad ora preclusa senza il possesso del corso in Medicina Generale. Si tratta di un significativo passo in avanti, che apre ad ulteriori, irrinunciabili ed urgenti traguardi da conseguire al più presto, quali la possibilità, su base facoltativa, di passaggio alla dipendenza da parte dei medici convenzionati. Questi professionisti -conclude il rappresentante sindacale- hanno garantito il diritto alla salute dei cittadini tra mille difficoltà e con enorme spirito di abnegazione. Hanno il diritto alla stabilizzazione e a un inquadramento giuridico professionale. Il nostro impegno nelle istituzioni continuerà al fianco di questi professionisti».

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