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Religione: l'Istituto teologico di Basilicata si apre ai laici

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mons. Ligorio

L'Istituto teologico della Basilicata - nato 31 anni fa - ha rivisto il suo "assetto accademico" e ha deciso di "aprirsi ai laici", secondo le indicazioni contenute nella costituzione apostolica "Veritatis gaudium" di Papa Francesco: la novita' e' stata al centro dell'incontro con i giornalisti svoltosi stamani, a Potenza, al quale hanno partecipato l'arcivescovo, monsignor Salvatore Ligorio, il direttore dell'Istituto, don Nicola Soldo, e il rettore del seminario, don Angelo Gioia. Il corso di studi e' diviso in un biennio filosofico e in un triennio teologico: "L'istituto - ha detto monsignor Ligorio - ai apre ai laici e quindi all'incontro con una cultura che arricchisce. Scopo della scelta e' anche quello di offrire stabilita' e ragioni per rimanere in Basilicata, considerato che si potra' ottenere il titolo utile per aspirare all'insegnamento della religione nelle scuole". L'ingresso ai laici non e' soggetto a limiti numerici: "E' per tutti quelli che vogliono mettersi in contatto con il pensiero cristiano", ha spiegato don Soldo. Riguardo ai contenuti degli studi, l'Istituto teologico di Basilicata fornira' studi che avranno come "punto fermo" il tomismo ma che saranno "in dialogo con tutte le correnti, in particolare anche con la decostruzione". Infine, l'Istituto ha in animo di avviare "percorsi" con l'Universita' della Basilicata e altre istituzioni culturali "per approfondire l'identita' del patrimonio cristiano" della regione.

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