Chiesa
15.09.2022 - 17:31
"Dopo alcuni giorni di intensa sofferenza offerta con grande lucidità per la sua sposa di Cosenza-Bisignano e per l'intera Chiesa all'età di 74 anni l'Arcivescovo metropolita bruzio si è addormentato nel Signore. L'intera Chiesa cosentina si unisce in preghiera per l'anima benedetta del suo amato padre e pastore ed invoca con fede il premio dei giusti al Signore della vita. La Vergine addolorata presso il suo figlio consoli la nostra Chiesa particolare, la sua famiglia e la sua mamma". Così l'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, nell'annunciare la scomparsa prematura dell'Arcivescovo Francescantonio NOLÈ, morto oggi a Roma, dove era ricoverato al policlinico Gemelli.
“Esprimo il mio personale cordoglio e quello del governo regionale per la scomparsa di mons. Nolè, sacerdote potentino che ha incarnato i valori cristiani con umiltà e devozione. E’ stato un testimone autentico del Vangelo, arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, già alla guida della diocesi di Tursi-Lagonegro dove lo ricordano tutti soprattutto per il suo impegno in favore dei più umili e dei giovani. Monsignor Nolè lascia un ricordo indelebile in tutta la comunità lucana”.
Ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
Monsignor Nolè era nato nella frazione Giuliano di Potenza, città capoluogo di provincia e sede arcivescovile, il 9 giugno 1948. Primo di cinque figli.
Formazione e ministero sacerdotale
Il 20 settembre 1959 entra nell’Ordine dei frati minori conventuali di Ravello, dove inizia la sua formazione umana, spirituale, religiosa e culturale, che poi prosegue a Nocera Inferiore, Portici, Sant’Anastasia e Roma.
Presso la facoltà teologica Seraphicum di Roma compie gli studi filosofici e teologici, presso la Sezione San Luigi della Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale di Napoli consegue la licenza in teologia morale e presso l’Università Statale di Cassino la laurea in pedagogia.
Il 4 ottobre 1965 emette la professione temporanea, a Montella, ed il 1º novembre 1971 la professione perpetua, a Nocera Inferiore.
Il 2 settembre 1973 è ordinato presbitero, a Potenza, dal vescovo Vittorio Maria Costantini.
Viene subito destinato a Nocera Inferiore, nel convento di Sant’Antonio, prima come vicedirettore e poi come rettore dei ragazzi delle scuole medie aspiranti alla vita religiosa.
Nel 1976 viene trasferito a Benevento, come direttore dei postulanti del ginnasio-liceo, fino al 1982. Nello stesso anno durante il capitolo provinciale, è nominato vicario provinciale e guardiano-parroco di Sant’Antonio in Portici. Nel 1991 viene inviato nuovamente a Benevento come guardiano e direttore dei postulanti.
Nel giugno 1992 è chiamato a Roma a dirigere il Centro Missionario Nazionale fino al 28 aprile 1994. Nello stesso anno, durante il capitolo provinciale tenuto a Nocera, è eletto ministro provinciale della provincia di Napoli, che comprende Campania e Basilicata.
Il 30 aprile 1997 è confermato ministro provinciale per altri quattro anni.
Ministero episcopale
Vescovo di Tursi-Lagonegro
Il 4 novembre 2000 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Tursi-Lagonegro; succede a Rocco Talucci, precedentemente nominato arcivescovo di Brindisi-Ostuni. Riceve l’ordinazione episcopale il 10 dicembre successivo, nel santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, dall’arcivescovo Giovanni Battista Re (poi cardinale), coconsacranti il vescovo Gioacchino Illiano e l’arcivescovo Ennio Appignanesi. Il 7 gennaio 2001 prende possesso della diocesi.
È stato membro della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata e membro della Commissione mista vescovi-religiosi-istituti secolari.
Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano
Il 15 maggio 2015 papa Francesco lo nomina arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano; succede a Salvatore Nunnari, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 29 giugno riceve il pallio, nella basilica di San Pietro in Vaticano, da papa Francesco. Il 4 luglio prende possesso dell’Arcidiocesi, nella Cattedrale di Cosenza. Il 14 febbraio 2016 il nunzio apostolico in Italia Adriano Bernardini gli impone il pallio nel Duomo di Cosenza.
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