l'operazione
07.10.2022 - 13:03
il procuratore Francesco Curcio
Il provvedimento deriva dalle "plurime dichiarazioni e intercettazioni riferibili al consigliere". Oggetto dell'indagine anche la campagna elettorale nazionale alle ultime elezioni politiche del 25 settembre, "nel corso della quale - scrive il procuratore Francesco Curcio - alcuni degli indagati strumentalizzavano la loro funzione pubblica per effettuare delle ritorsioni contro soggetti che erano ritenuti non disponibili a sostenere Piro", che candidato alle politiche con Forza Italia. In particolare la sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, finita oggi ai domiciliari nella stessa inchiesta, richiedeva - senza riuscirvi - a funzionari di società che gestiscono le reti di telefonia mobile, di disattivare i ponti radio da loro gestiti per impedire così il traffico telefonico in determinate zone del Lagonegrese dove abitavano i non-sostenitori di Piro, affinché fosse di fatto impedito loro di usufruire del servizio telefonico mobile. Sempre la sindaca si attivava per impedire che un altro presunto non sostenitore di Piro accedesse alle condotte idriche a servizio di terreni agricoli, mentre venivano programmate altre ritorsioni contro altri presunti avversari politici o meglio non-sostenitori del candidato di FI. Le investigazioni hanno messo in evidenza, infine, tentativi da parte dell'assessore regionale al ramo, Francesco Cupparo (Fi), per il quale è stato emesso il divieto di dimora, di indurre dipendenti regionali nel settore della forestazione a sostenere lo stesso Piro.
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