Diritti
24.02.2023 - 17:29
È comunemente nota come “festa della donna” ed è stato forse questo appellativo a fare sì che per molti l’8 marzo si sia ridotta ad essere una data da segnare sul calendario per fare baldoria. L’impegno deve essere quello di sottolineare le origini di questa ricorrenza che di gioioso hanno ben poco. Più precisamente si dovrebbe parlare non di una comune “festa” ma è questo il caso di ricorrere a diciture istituzionali: Giornata internazionale della donna. Furono nel 1975 le Nazioni Unite a decretarne data e nominazione. La sua nascita si deve agli Stati Uniti, i primi in assoluto a dedicare alla donna una giornata che nacque con l’intento di ricordare uno sciopero tutto al femminile di donne che lavoravano nel comparto vestiario e che scioperarono per ottenere migliori condizioni di lavoro. L’8 marzo è l’occasione per rivolgere uno sguardo al passato, ovvero alle conquiste sociali, economiche e politiche che le donne hanno raggiunto e per farne tesoro in un presente in cui non sono cessate le forme di discriminazione; è dai successi che si sono ottenuti in momenti storici in cui maschilismo, patriarcato e misoginia erano ben più radicati di adesso che bisogna ereditare il coraggio di battersi contro i fenomeni odierni, pensiamo a tutte le forme di violenza fisica e psicologica esercitate oggigiorno. In occasione dell’avvicinarsi di questa giornata Il Mattino ha raccolto alcune dichiarazioni di Marilena Blasucci, membro del coniglio di amministrazione della Lud-Per una libera Università delle donne. Un’associazione che si è sempre battuta per le pari opportunità nella Regione in ogni ambito e situazione.
Quali propositi manifesta la parola “università” contenuta nella denominazione dell’Associazione?
«Università come luogo di diffusione di saperi nonché di circolazione di idee e proposte che evidenzino il contributo umano, sociale e politico che le donne danno in tutti gli ambiti».
L’8 marzo è una delle festività più discusse in Italia ma che se considerata dal punto di vista dei suoi primordiali intenti può divenire un’occasione di riflessione. L’associazione “Per una libera Università delle donne” si impegna nel mettere in luce temi attuali che interessano in primis le donne ma più in generale la società intesa in senso largo. Quali sono le più diffuse forme di discriminazione, violenza, marginalizzazione da combattere e come si può farlo?
«Creando le condizioni per rendere veramente effettiva la pari opportunità in ogni ambito dall’orario lavorativo ai servizi per rendere meno duro e solitario il lavoro di cura. Bisogna rivolgere massima attenzione ai femminicidi e alla violenza che è sempre di genere».
Quali attività l’associazione ha inserito nella sua agenda 2023?
«La Lud si è sempre ispirata ai temi della libertà, dei diritti, delle pari opportunità e dell’integrazione. È su queste tematiche che si incentra il lavoro. Si prediligono varie modalità: gli incontri organizzati presso le scuole, accompagnati da un’efficace comunicazione o da mostre fotografiche, sono fondamentali. Inoltre, anche tramite presentazioni di libri è importante far conoscere le donne che hanno dato un contributo significativo per le pari opportunità. Ricerchiamo costantemente la collaborazione con altre associazioni accomunate da una stessa ottica. In questo momento la Lud e il Dipartimento di Sociologia Economica Università Salerno stanno per attivare un questionario sul tema dell’emigrazione dalla Basilicata di ragazze e ragazzi».
Per approfondimenti ed informazioni consigliamo di consultare la pagina Facebook dell’Associazione.
edizione digitale
Il nostro network
DREAMLAND PUBLISHING Ltd, - VAT GB179523965
Powered by Miles 33