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Sanità lucana, ecco gli eroi dimenticati della pandemia: frustrazione e precarietà

In una lunga nota il personale precario attivo durante la pandemia Covid denuncia la gravità della situazione: tutte le regioni italiane, hanno provveduto a stabilizzare tutti i precari covid, solo in Basilicata non c’è spazio per professionisti che coprono ad oggi postazioni vacanti

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La nota

"Siamo i Precari covid, tutti idonei nella graduatoria per la stabilizzazione ASP BASILICATA ad oggi su 104 infermieri e 19 oss, risultano previsti per la stabilizzazione secondo i fabbisogni ASP solo 16 infermieri e un solo oss. Altre figure come farmacisti, ortottisti, dietisti, psicologi e tecnici di laboratorio neanche vengono nominate dall’azienda. Un fallimento e una frustrazione tra gli operatori sanitari, che hanno combattuto la battaglia contro il covid. Sono stati elogiati, hanno rischiato la vita ogni giorno per garantire un servizio nei reparti covid, nelle centrali tamponi, impegnati nelle vaccinazioni e non per ultimo sono stati e sono impegnati tutt’ora sul territorio con il servizio di 118 Basilicata soccorso. Tutti lucani, felici di offrire un servizio e soprattutto di aiutare la nostra comunità. Ormai sono prossimi alla scadenza del contratto, dopo avere rifiutato indeterminati in altre aziende fuori dalla regione per rimanere nella propria terra, ora si ritrovano a rischiare il licenziamento. Tutte le regioni italiane, hanno provveduto a stabilizzare tutti i precari covid, solo in Basilicata non c’è spazio per questi operatori che comunque occupano tutt’ora posti vacanti, costretti spesso a fare doppi turni e sacrificare riposi per non interrompere il servizio per l’utente. L’Italia si prepara a chiedere operatori sanitari come infermieri dall’estero per fronteggiare la poca disponibilità nel garantire i LEA, per questi ragazzi invece non vi è posto, quindi saranno costretti ad andare via dalla propria regione. Dovevamo sentirci Eroi, ma adesso ci sentiamo solo usati, finita la guerra ci dimentichiamo dei soldati. Durante la pandemia abbiamo cercato di aiutare tutti senza mai tirarci indietro, ora chiediamo aiuto noi a tutti, per aiutarci a rimanere in Basilicata, nella nostra terra, a continuare a fare il lavoro che amiamo".

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