Pasqua
06.04.2023 - 17:02
Le uova di Pasqua sono nate insieme a noi, nel senso che le uova di Pasqua sono una consuetudine antica, proprio perché le uova rappresentano/sono la vita, e quindi l'origine del tutto, come ben sapevano gli Egizi, Egizi che consideravano le uova il fulcro su cui giravano i quattro elementi, quattro elementi simbolo dell’esistenza, e cioè: l'aria, la terra, l'acqua e il fuoco.
Ma è con la Russia zarista, grazie allo zar Alessandro III e alle creazioni orafe di Carl Fabergé, che le uova pasquali diventarono un bene di lusso, un oggetto altro con un valore aggiunto, perché le uova iniziarono a contenere dei doni, e grazie alle sue uova Fabergé diventò il più grande orafo russo.
Le uova di Fabergé erano delle matrioske, ripiene nel loro interno di un altro uovo, d’oro, uovo d’oro che, a sua volta, conteneva la corona imperiale e un pulcino dorato.
Una produzione enorme quella di Fabergé. Le sue filiali si trovavano in tutta la Russia e anche in Europa (Londra).
La rivoluzione d’ottobre segnò la fine delle uova Fabergé, la casa orafa fu nazionalizzata nel 1918, Carl Fabergé impazzì dal dolore, morì dopo due anni, e la nazionalizzazione di Fabergé, e di tutto ciò che produceva, non portò a niente di buono, tanto più che avendo eliminato, con la rivoluzione, i potenziali compratori di uova preziose, era sparito anche il mercato di riferimento, e poi non c'erano più le competenze professionali necessarie per mantenere in vita la gallina.
Ma qualcosa accadde, da allora, e grazie alla scoperta del cioccolato, le uova di Pasqua hanno continuato a mietere successi, proprio perché quell’intuizione di Fabergé o forse dei Piemontesi, anche loro avevano iniziato, forse prima dei russi, a inserire dei piccoli regali all’interno delle loro produzioni in cioccolato, le ha fatte arrivare fino a noi.
Ci sono regioni italiane, il Lazio per esempio, in cui l’uovo di Pasqua è un dono per tutti, anzi occupa il posto d'onore in quella che è la colazione della mattina pasquale, colazione in cui si consumano: uova di cioccolato e uova sode, corallina, carciofi e coratella, torte salate e torte dolci, a sottolineare la rinascita che la Pasqua celebra.
Sono talmente importanti le uova di cioccolato che oggi, a differenza dei tempi di Fabergé, JP Morgan Chase evita che le fabbriche in difficoltà, ma produttrici di cioccolato, falliscano.
È il caso della Walcor di Pozzaglio, in provincia di Cremona, una fabbrica di cioccolato (leader assoluto nella produzione di uova di Pasqua e di monete di cioccolato) che dà lavoro a 150 operai, fabbrica che grazie a JP Morgan Asset Management si è rimessa in carreggiata, al punto da essere da gennaio 2023 in attivo.
Ma perché la più importante banca d'investimento al mondo mette i propri capitali a disposizione delle fabbriche di cioccolato? (oltre alla Walcor ha investito anche in Pernigotti)
Perché il cioccolato è un bene rifugio egalitario, ed è un bene che non conosce crisi di settore, da quando è stato scoperto, ed è un bene che ha solo bisogno di una gestione imprenditoriale perfetta, e di accordi commerciali, oltre che di un nome riconosciuto e riconoscibile sul mercato, in pratica serve un buon amministratore, il resto lo fa il cioccolato e una produzione diversificata, a seconda delle fasce di mercato, quelle per chi ha una possibilità di spesa maggiore, e quelle che possono acquistare l'uovo a prezzo scontato e nelle grandi catene distributive.
E infatti Walcor produce uova di tutti i tipi, e per tutti, proprio perché l'esistenza in vita di un'azienda si misura con la sua capacità di riuscire a intercettare tutti i segmenti di mercato presenti, senza escluderne alcuno, e senza penalizzare, in termini di qualità, chi paga meno il cioccolato. E poi lavorando anche per la grande distribuzione i margini di guadagno non vengono erosi, al contrario, ci sarà, per questa ragione, chi vorrà acquistare il prodotto più costoso, proprio per differenziarsi da quello di massa.
Praticamente la rivoluzione russa ha finito per fare nascere e favorire l'economia di mercato, se pensiamo alle uova di Pasqua, e le realtà produttive di qualità. Le banche d'investimento hanno capito che i soldi per circolare devono essere investiti in attività anche in affanno, ma già ben posizionate nei segmenti in cui lavorano. Insomma le uova di Fabergé oggi avrebbero probabilmente altre possibilità di esistenza in vita, e forse anche JP Morgan Chase ci farebbe un pensierino, evitando al polvero Fabergé d’impazzire, e accumulando ancora più soldi di quanto già non facciano, semplicemente perché una volta che esiste sul mercato una società capace di dominarlo, serve investire e metterci a capo un amministratore all'altezza, come è stato nel caso di Walcor, che con la morte del suo amministratore unico, Carlo Santini, si era trovata in difficoltà.
Del resto Aaron Burr quando fondò la J.P Morgan Chase, capì subito come smarcarsi dalla politica, il limite della rivoluzione d’ottobre (che distrusse settori produttivi e classi sociali, senza tenere in alcun conto il valore economico e umano di una tale operazione) inserendo una clausola che ha permesso alla banca di salvare anche la Walcor, con il contributo dell' “Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d' impresa” del Ministero dell' Economia, in qualità di gestore del fondo per il rilancio delle aziende a marchio storico.
«A cavallo del XIX, l'ottenimento di uno statuto bancario richiedeva un atto del legislatore statale. Questo naturalmente iniettò un potente elemento di politica nel processo e invitò quella che oggi si chiamerebbe corruzione, ma che allora era considerata una questione di ordinaria amministrazione. Il nemico politico di Hamilton - e l'eventuale assassino - Aaron Burr riuscì a creare una banca inserendo di nascosto una clausola in uno statuto di una società, chiamata Manhattan Company, per fornire acqua pulita a New York City. La clausola, dall'aspetto innocuo, permetteva alla società di investire il capitale in eccesso in qualsiasi impresa legale. Entro sei mesi dalla creazione della società, e molto prima di aver posato un solo tratto di tubo per l'acqua, la società aprì una banca, la Bank of the Manhattan Company. Ancora esistente, è oggi la J. P. Morgan Chase, la più grande banca degli Stati Uniti.»
È proprio vero che “è meglio un uovo oggi che una gallina domani”, del resto “del doman non v’è certezza”, ma dell'uovo sì, soprattutto se è di cioccolato, di qualità (nel libero mercato, in maniera intelligente) ed è Pasqua.
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