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Lettera aperta ai Restivo: «Liberatevi del peso, non abbiate paura di liberare la verità»

Lettera aperta ai Restivo: «Liberatevi del peso, non abbiate paura di liberare la verità»

Maurizio Restivo

Al cuore della madre Marisa Fontana, del padre Maurizio e della sorella Anna Restivo e agli Avvocati.

Mi chiamo Roberta, sono una poetessa in erba di Calvello, vi scrivo queste parole con il cuore in mano, ne ho sentito la necessità dal profondo della mia anima, a trent’anni dalla scomparsa e della morte di Elisa Claps.

A quel tempo io avevo 21 anni ed ora ne ho 51; in tutto questo tempo anch’io ho sofferto discriminazioni di vario genere in relazione alle mie problematiche fisiche. La vicenda drammatica di Elisa mi ha accompagnata per tutto questo tempo; ora raggiunta un’età più matura mi pongo delle domande esistenziali.

Comprendo che un padre debba difendere i propri figli, ma a distanza di tanti anni come vive un uomo che porta in sé un tale segreto?
In tutto questo tempo come si è guardato allo specchio mentre si radeva la mattina, in un clima famigliare in cui il significato etico, morale, filosofico di “Verità” è stato ed è ancora bandito?

Portare dentro un tale peso per lunghi anni non logora l’anima? non crede Lei e tutta la famiglia, non credono gli avvocati, che sia giunto il tempo di liberarsene raccontando come sono andati i fatti quel maledetto 12 settembre del 1993 ?
e tutte le vicende successive al tragico evento ! come si vive con tale fardello sulla coscienza.

Scrivo questi pensieri, perché nel mio caso scrivere versi mi ha liberato dal dolore della perdita inaspettata di mio fratello e dalle ingiustizie vissute sulla mia pelle: raccontare i propri drammi nella verità libera la coscienza, porta ad una pace interiore e proietta in un futuro più accettabile.

Questa mia lettera, per esortarvi a liberare l’anima di Elisa e farla volare in cielo, “NON ABBIATE PAURA” diceva Giovanni Paolo II, rivelare la verità renderà più leggere le vostre anime, placherà la rabbia della famiglia Claps e di tutta la comunità potentina.

Sono certa che tutte le donne, madri e figlie vittime di violenza si uniscono a me nel giorno dedicato alla “Violenza sulle donne”, in questo modo altre mani di uomini violenti possono essere fermate e tanti giovani possono essere educati al rispetto.

Questa non deve essere una battaglia delle donne ma degli uomini, che devono chiedere aiuto prima che vengano coinvolti nel vortice dell’ira e della violenza, deve essere la battaglia degli uomini saggi che devono distanziarsi e condannare simili atti, scendendo nelle piazze per non essere macchiati anch’essi dal crimine dell’indifferenza su una indicibile realtà.

Da un'anima che crede nell’Amore e nella Verità.

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