I libri che liberano le tue emozioni

potenza

Galella novello Socrate

Galella novello Socrate

Una premessa è necessaria: sarebbe semplicistico riassumere problemi storici e contingenti che attanagliano la città di Potenza, sulla quale si è abbattuto pure questo centrodestra tutto autovelox e bookcrossing, ed inserirli in tre macro categorie manco fosse un elenco di espiazione dei peccati cui quotidianamente sono sottoposti potentini e non. E così l'assessore regionale Alessandro Galella in quota FdI - archiviato il tartufo e forse in odore di candidatura municipale - si lancia in una sorta di analisi pre elettorale chiamando a raccolta il popolo di Facebook. Dovrebbe far storcere il naso che un esponente non eletto della Giunta regionale, a lungo già assessore comunale, chieda quali siano i problemi della comunità che ha amministrato per anni, ma nel baratro della politica del maooò è tutto concesso finanche il socratico so di non sapere. Che la municipalizzata Acta non sia all'altezza della situazione e che le strade siano buie mulattiere ottocentesche con un centro storico declassato da salotto buono a vecchia soffitta è ormai cosa nota. Ma andando oltre l'etica e l'estetica della viabilità e della sicurezza stradale, pure foraggiata dal multificio di Varco d'Izzo, c'è chi antropologicamente mette il dito nella piaga dello spopolamento, in tanti "per motivi di lavoro sono costretti ad andare via, spesso in luoghi perfino meno attraenti ma dove si riesce a costruire un futuro, Potenza deve tornare ad essere una opzione percorribile per chi vorrebbe restare incentivando la migrazione di ritorno, attirando investimenti ed essere capoluogo di fatto e non sulla carta, punto di riferimento per i comuni limitrofi". Un tema, questo, che dovrebbe essere caro tanto alla politica comunale quanto a quella regionale che pure anni addietro si è ripiegata sul 'salva Potenza'. Dall'Unibas, cattedrale nel deserto, a Bucaletto passando per le barriere architettoniche e la simpatica fauna selvatica ce n'è davvero per tutti i gusti, addirittura chi vorrebbe qualche vespasiano in più e viene gentilmente invitato dall'assessore a recarsi nei bar. "Potenza come una donna un tempo bella che si lascia andare alla deriva", così la politica locale - tra un maoooò e l'altro - avvolta nelle nebbie del più socratico dei paradossi. 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Insert these parameters on configuration: newsstand_link, newsstand_title

Il nostro network