21.03.2024 - 11:36
Marrese e Chiorazzo
Una delle date che resteranno per sempre impresse nella memoria politica del bel Paese è il 26 gennaio 1994: un giovane Silvio Berlusconi, imprenditore di successo, con uno storico discorso annunciava la sua scesa in campo. Col suo carisma e l'inconfondibile piglio da leader guiderà poi una sgangherata coalizione al successo, diventando premier. L'esatto opposto - con le dovute proporzioni - di quanto accaduto 30 anni dopo a tale Chiorazzo Angelo da Senise. Non sappiamo se il Cavaliere rappresenti per il re delle coop bianche una fonte d'ispirazione comunicativa, imprenditoriale o politica o se sia solo un fervente telespettatore della creatura televisiva berlusconiana in particolar modo della telenovela turca "Terra amara", ma la sua scesa in campo è stata sicuramente amarissima, costretto di gaviscon in gaviscon ad aggiornare al ribasso il borsino presidenziale: alla fine Basilicata Casa Comune è finita armi e bagagli a casa di Marrese. Niente corsa presidenziale per Chiorazzo che pure va ringraziato per aver animato il dibattito come non mai nel corso delle ultime settimane regalando di volta in volta 'una storia nuova' e facendo quasi dimenticare il pasticcio tra Solinas e Truzzu mediocri dilettanti a confronto e portando alla ribalda il sinistro duo Taruffi - Baruffi: silurato Pittella il campo largo griffato auxilium e benedetto dalle sacre pagine del "Perchè Guariremo" si è trasformato di colpo nella Melevisione con Lettieri, Lomuti, Marrese, Valvano e compagnia bella in versione amici del Fantabosco. Che abito consiglia l'armocromista? Un bianco color Lacerenza?.
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