sanità
27.07.2022 - 18:51
Roberto Speranza
Le manovre di Speranza per cercare di nominare a fine mandato un bel gruppo di dirigenti al ministero della Salute non sono passate inosservate. Se ne sono accorti i sindacati che, ad eccezione della Cgil, sono sul piede di guerra e lamentano da tempo lo scarso dialogo con il dicastero e non hanno digerito, peraltro, il suo comizio per i 697 neoassunti vincitori di concorso per l’amministrazione del ministero. “Nessun dialogo nemmeno per la riorganizzazione del ministero, con tanto di aumento di poltrone: da 12 a 14 direzioni generali, più il segretario generale (figura già esistente)”. Il progetto è chiaro - leggiamo nella ricostruzione di Francesco Storace -: “spacchettare le nomine in modo di tentare di far decadere più di un dirigente e sostituirlo con qualcuno più gradito a chi comanda”. I sindacati dunque si sono messi di traverso al tentativo “egemonico” di Speranza. E hanno risposto picche all’invito a partecipare all’incontro con i neoassunti di cui sopra. Ma come?, scrivono Cisl e Uil in una nota congiunta : «Sono anni che le organizzazioni sindacali (…) sollecitano un incontro politico, ma il ministro si ricorda solo ora di convocarci (…) è iniziata la campagna elettorale»
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