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Potenzacittà

Potenza, taglio del nastro per il sottopasso di Via Roma. 'Il terzo comodo' per una città ferita

Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il sindaco del capoluogo, Mario Guarente, e il presidente delle Ferrovia Appulo-lucane, Matteo Colamussi, hanno partecipato stamani, a Potenza, all'inaugurazione del terzo sottopasso realizzato nel capoluogo lucano per eliminare altrettanti passaggi a livello. L'opera è costata 5,6 milioni di euro

Potenza, taglio del nastro per il sottopasso di Via Roma. 'Il terzo comodo' per una città ferita

Lo slogan scelto dal Comune per tenere a battesimo la nuova e attesa infrastruttura è "Il terzo comodo, per una viabilità più comoda, veloce e sostenibile". Di comodo, per il martoriato e sfortunato capoluogo lucano, c'è poco o nulla. La maggior parte delle strade, verosimilmente paragonabili a mulattiere ottocentesche, sono l'antitesi della "viabilità comoda" e della sicurezza che pare tanto stia a cuore al primo cittadino Guarente. Buche killer e vere e proprie voragini. "Ne eviti una e ne prendi tre", scrive l'ennesimo automobilista costretto a rivolgersi alle cure del gommista o a sostituire qualche componente meccanico della propria auto a causa di un manto stradale ai limiti della percorribilità e della dignità, quella dignità - ad oggi negata - al capoluogo di regione più alto d'Italia. E con la primavera alle porte, motociclisti e scooteristi sono avvisati. Non va meglio a chi decide di lasciare la macchina nel garage per utilizzare i servizi di trasporto pubblico. Le scale, per larga parte "immobili", rappresentano la metafora del tempo: fermo, come le idee di una Amministrazione comunale che ha privato la città e i cittadini di una qualsivoglia iniziativa per la notte di San Silvestro e che non brilla neppure nella gestione ordinaria. Nonostante, lo scorso novembre in un noto circolo del capoluogo, i proclami conditi di "faremo" e "diremo" del vicesindaco Michele Napoli (più attento alla prossima campagna elettorale per un ritorno tra i banchi di Via Verrastro, che a governare i processi della città) accanto all'uomo del terremoto, Fierro - che pure non ha lesinato critiche all'Amministrazione comunale a trazione leghista - in occasione di un evento fotografico sul sisma in Basilicata e Irpinia del 1980. E' una Potenza ferita, buia e abbandonata a se stessa: dal "salotto buono", ove di buono c'è solo il ricordo dei tempi andati, alle zone più periferiche, nelle quali - da tempo - vige una spending review energetica: al calar del sole, da settimane, numerosi quartieri sono al buio, come più volte denunciato dai cittadini stessi e dai consiglieri comunali di minoranza

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