Una organizzazione che si occupava degli scavi clandestini in provincia di Foggia e che poi piazzava i reperti nel mercato illegale italiano grazie a intermediari napoletano. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari, Napoli e del comando provinciale di Foggia che hanno denunciato 21 persone accusate di ricettazione, ricerche archeologiche non autorizzate ed impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato
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