La cucina dell’abitazione era una sorta di mini-market della droga, sul tavolo vi era a portata di mano tutto l’occorrente per il taglio, il confezionamento e la successiva vendita al dettaglio dello stupefacente: un contenitore con all’interno 18 dosi di eroina e 16 di cocaina già pronte per la cessione, un bilancino di precisione utilizzato per la “pesatura” delle dosi, nonché il necessario per taglio e confezionamento delle stesse.
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