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Il governo rifinanzia il bonus pubblicità per l'informazione libera ma i commercialisti ignoranti confondono le aziende

Fare pubblicità della propria attività aziendale o professionale su di un giornale, come il nostro, consente di beneficiare di un credito d’imposta, utilizzabile in compensazione mediante F24, dal 75% al 90%. Lo prevede il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 maggio 2018, n. 90, in attuazione dell’articolo 57-bis, comma 1, del Decreto Legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito dalla legge 21 giugno 2019, n. 96.

Il governo rifinanzia il bonus pubblicità per l'informazione libera ma i commercialisti ignoranti confondono le aziende

Vito Crimi

Alcune aziende che avevano deciso di beneficiare del bonus pubblicità, aiutando soprattutto l’informazione locale, si sono viste scoraggiare nel continuare dai propri commercialisti riferendo che il Governo aveva bloccato il credito d’imposta. Niente di più falso: una bugia partorita dalla pigrizia e dall’ignoranza, letale per i piccoli giornali liberi che fondano la loro sopravvivenza sulla generosità di qualche sponsor privato. A smentirli è intervenuto Vito Crimini, Sottosegretario alla Presidente del Consiglio dei ministri con delega all’editoria.

Crimi è costretto ad intervenire sulla sua pagina Facebook, il 15 aprile scorso, per fare chiarezza e smentire ignoranza e menzogne, annunciando l’erogazione di 62,5 milioni di euro in 2 anni per le aziende che investono in pubblicità. «Possiamo sostenere il pluralismo dell'informazione aiutando le aziende e le imprese del settore con interventi mirati - scrive Crimi -: è il caso del credito di imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali. Si tratta di una misura che consentirà di destinare 62,5 milioni di euro alle aziende che investono almeno l'1% in più in pubblicità su giornali e tv locali (50 milioni per la stampa e 12,5 milioni per radio e tv). Parliamo di risorse reali, disponibili subito, che andranno alle piccole imprese che hanno deciso di incrementare i propri investimenti in pubblicità, dunque aumentando anche il loro potenziale di vendita. Non è stato facile portare a casa questo risultato. La norma, benché condivisibile negli obiettivi, era stata scritta male fin dall'inizio dal governo precedente, al punto da provocare l'apertura di un'istruttoria da parte della Commissione Europea per possibile infrazione delle norme sugli aiuti di Stato. Grazie al lavoro approfondito del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria, siamo riusciti comunque a mantenere la legge e a superare tutti i rilievi con una modifica inserita nella Legge di Bilancio. Sono quindi fiero di annunciare che, in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che regolamenta l'accesso al credito (D.P.C.M. 16 maggio 2018, n. 90, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 170 del 24 luglio 2018), sul sito del Dipartimento è disponibile l'elenco delle 6.763 aziende beneficiarie: https://informazioneeditoria.gov.it/…/credito-d-imposta-su…/
L'iniziativa, grazie agli investimenti pubblicitari che ne sono derivati, ha consentito all'editoria di prendere respiro. Per sostenere davvero l'informazione e l'editoria è necessario cambiare paradigma. Il contributo diretto a pioggia, erogato agli editori dai governi degli ultimi decenni senza alcuna pianificazione, non ha funzionato. Il fallimento di quel sistema è evidente a tutti, altrimenti non ci sarebbe bisogno di discutere su come affrontare la crisi del settore e gli Stati Generali dell'Editoria non sarebbero invocati da oltre 10 anni. Ancor prima del sostegno agli editori, occorrono dunque nuovi modelli per il sostegno al pluralismo dell'informazione e al diritto dei cittadini ad essere informati»

Per ciò che ci riguarda, chi fosse interessato può inviarci una mail a: commerciale@ilmattinodifoggia.it oppure chiamare al 3929700990

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