Sentenza emessa dal Gup del Tribunale di Foggia, Armando dello Iacovo
03.03.2015 - 12:06
Al termine di un drammatico interrogatorio l’uomo confessò di averla uccisa la sera stessa della scomparsa. Lo aveva fatto nella sua masseria dove si erano appartati per consumare un rapporto sessuale, al termine del quale erano esplosi in un violento litigio per motivi economici. Mandara pretendeva la restituzione della somma di 4.000 euro che le aveva prestato nei mesi precedenti (due mila euro a giugno, due mila euro a settembre) ma la donna si era rifiutata. A quel punto l'uomo imbracciò un fucile da caccia legalmente detenuto e, mentre la donna si allontanava dall'abitazione, esplose due colpi, uccidendola all'istante. Mandara, a suo dire, rimase un paio d'ore sotto choc a contemplare il cadavere della donna; poi, però, lo caricò su un furgone a gettò in un pozzo artesiano che si trova a circa 500 metri dal proprio casolare.
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